domenica 11 settembre 2016

Robot Revolution: Manifesto abolizionista 2.0

Ieri gli afroamericani, domani il lavoro: lo dice la scienza d'avanguardia

Non è la prima volta, nè sarà l'ultima: tra il dire e il fare, di mezzo non solo il mare, ma anche - nella metafora - tsunami alla rovescia socioeconomici e squisitamente psicologici che appunto remano contro, con il pretesto pure della crisi contemporanea. Pure da sempre i futurologi lo sognano e nel  nostro tempo anche figure autorevoli e celebri come Raymond Kurzweil, sociologo d'avanguardia e collaboratore anche di Google e Nasa, lo prevedono sul serio.  Lo dice lo stesso Zoltan Istvan, leader transumanista in Usa.
Anche in Italia qualcuno lo dice, noi futuristi e transumanisti ad esempio,  chi scrive, A. Saccoccio *** ed altri.
Dalle nuove tecnologie la sconfitta della povertà
In un mondo ideale alla Popper, "La società aperta", basato non sulle residue superstizioni del passato, religioni e molte filosofie incluse, ma sulla tecnoscienza e la conoscenza soprattutto scientifica già attuali, il mondo, l'Onu, L'Unione Europea, le super potenze Usa, Russia, Giappone, Cina...  sarebbero storicamente impegnate non tanto o non solo contro il radicalismo islamico ma nel concertare l'unica rivoluzione culturale e mentale che farà poi scrivere agli storici del futuro la parola Civiltà.
E con cognizione di causa, non come approssimazione come nella modernità, più una rotta astratta che realtà diffusa: come poi tutte le gravi problematiche umane e geopolitiche del pianeta evidenziano impietosamente.  Automazione, Informatica, Robotica, Telelavoro,  Stampanti 3D e tante oltre opzioni meno note, virtualmente garantiscono oggi (In passato mancavano le tecnologie)  redditi minimi decenti per tutti gli esseri umani, prima tappa per la futuristica fine del lavoro, almeno nel senso finora conosciuto.
La fine del Lavoro alienante
Ne parlavano già gli antichi greci, poi Karl Marx e un suo parente meno noto, Paul Laforgue, socialista utopico; scrittori di fantascienza e poi scienziati o sociologi-futurologi pionieri, anche B. Russell,  fino a psicanalisti come Fromm o lo stesso Marcuse, economisti di fama e nuovamente negli ultimi decenni e sempre più Asimov, McLuhan, Toffler, postumani e transumanisti (da Moravec a Zoltan Istvan) fino al guru 2.0 del nostro tempo, Kurzweil (solo uno dei nuovi utopisti).  Ne parlava anche il futurista storico Marinetti, non ultimo, ancora recentemente l'ecologista Rifkin.  Ai giorni nostri, redditi minimi sul serio (non certe apparenze di certo welfare) e addirittura liberare quasi completamente gli umani dai lavori alienanti e dal ricatto della "pancia" e della sopravvivenza biologica, sempre caro a ogni Potere, sembra ancora una follia, ai cosiddetti e soliti realisti, politicanti ed economisti convenzionali, ovvero i mandarini misconosciuti dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, e dell'alienazione sociale. 
Dal Lavoro alla Macchina Intelligente
La vera motivazione delle resistenze diffuse in tali prospettive, è che per l'animale uomo per sopravvivere la libertà è superflua. La maggioranza non sogna la libertà, quindi anche dal lavoro, per produrre poi liberamente - i più- creativamente e quindi innestando un effetto farfalla di progresso inimmaginabile - ma semplicemente il Potere. Come una scatola cinese, una spirale, dal gradino più basso a quello più alto. Liberalismo o Socialismo non c'entrano nulla, è solo la natura umana che è quella che è.  A costo di scandalizzare, operai e pubblici dipendenti sono i veri virus nell'età dei robot... Ovviamente in sé, non per colpa loro: business robot plan in senso generale e globale, con lungimiranza prospettica... fatti magari già negli anni '80/90 con la prima rivoluzione elettronica, oggi sarebbero dinamiche e scenari concreti, senza la disoccupazione- che sempre strumentalmente si paventa- quelle tipologie di lavoratori si sarebbero estinte senza danni ad personam, per fine lavoro naturale o riformatizzazione in altri ambiti occupazionali, con – in quel caso- la giusta graduale ed equilibrata ritmica storico-epocale. In ogni caso si sappia: alla luce della scienza contemporanea, il regno della libertà previsto a
nche da Marx, è possibile. Le stampanti 3D stesse promettono ad esempio, parola di Kurzweil, di liberare gli individui dal meccanimo attuale produttivo, genereranno probabilmente tutto il minimo almeno per vivere decentemente, cibo compreso!!! C'era una volta, in America, lo schiavismo afroamericano. C'era una volta sulla Terra lo schiavismo umano. Eppur si muove, eppur si ama!
Roby Guerra
****si veda anche  questo manifesto precursore di Antonio Saccoccio ... 
CONTRO IL LAVORO-AL DI LA' DEL LAVORO (2011)

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