mercoledì 2 gennaio 2013

SARA MAGO fanzine cultural: un Manifesto-contro dalla Spagna

Pubblichiamo qui di seguito il manifesto comparso nel numero zero della fanzine Sara Mago, pubblicata a Cáceres a partire dal 2012 appena concluso (e disponibile sul web a questo indirizzo). Dispiace venire a conoscenza di questa lodevole iniziativa con qualche mese di ritardo, ma siamo lo stesso felici di poter tradurre in italiano e pubblicare questo manifesto, che presenta una quasi totale identità con gli obiettivi dell’azione MAVvizzante. Questo Manifesto è una sorta di presentazione dell’intero progetto e una chiamata generale alle armi. I punti essenziali – che condividiamo totalmente – ci sembrano essere:

·         Il porsi come alternativa sia «al conservatorismo universitario dominante, sia al postmodernismo meno critico». Abbiamo sempre denunciato queste due malattie della cultura contemporanea, definendole “passatismo” e “presentismo”. Il culto reazionario del passato (che si sedimenta e prende forza e potere nelle istituzioni museali, accademiche e istituzionali) unito alle mode molli e deboliste postmoderne non permette al mondo occidentale la svolta radicale di cui ha ormai un bisogno disperato.
·         Il tentativo di interpretare le recenti sollevazioni popolari, dando un contributo su una linea che non sia populistica, ma decisamente d’avanguardia. Qui la Spagna, con la rivolta degli indignados, ha dato il via nel 2011 ad un’ondata di ribellione generale, che però – l’abbiamo sottolineato più volte - non potrà dare frutti se non sarà affiancata e sostanziata da un pensiero, un modello e un’azione radicalmente alternativi a quelli dominanti.
·         La fiducia in un vivere e organizzarsi a livello comunitario (il networking, direbbe qualche rispettabile anglofilo) sfruttando le potenzialità delle reti sociali, sia attraverso i nuovi media orizzontali, sia sul territorio. Questa fusione tra reti sociali mediali e reti territoriali è da sottolineare, perché sembra di leggere un cenno alla nostra “retealtà”. L’agire collettivo è una manifestazione potentissima contro l’individualismo e il narcisismo degenerato che regna ovunque. Tra l’altro, agire orizzontalmente e cooperativamente è un antidoto contro i verticismi e i divismi secondonovecenteschi.
·         La critica ai «grandi supplementi letterari» e alle mode culturali. Qui è importante l’annotazione polemica contro quei blog che riproducono gratuitamente gli stessi modelli letterari che provengono dalla cultura dominante. Questo è un punto che non cesseremo mai di evidenziare: i nuovi media se vengono colonizzati dagli old media (e quindi dai vecchi poteri) non potranno mai sfruttare il loro potenziale rivoluzionario. Purtroppo l’arretramento dei blog di fronte all’ondata di facebook è una dimostrazione che la tendenza in atto non è per nulla positiva. Anche per questo occorre potenziare la linea anti-gerarchica tramite collegamenti a realtà editoriali anche lontane nello spazio.
·         L’attività volontaria e gratuita come esempio di azione critica contro il lavoro salariato alienato. Sara Mago è ideata, progettata e portata avanti unicamente da volontari che credono in un progetto socio-culturale alternativo a quello dominante. Nessuno viene pagato. Inoltre, Sara Mago non è uno strumento accademico o una pubblicazione “ufficiale”, quindi non è utilizzabile da chi vuol semplicemente mettersi in mostra o accaparrarsi qualche titolo culturale. Anche questo punto deve essere sottolineato con forza. La critica del MAV al lavoro alienato non avrà mai fine. Per questo la nostra azione è – per quanto possibile – estranea a logiche mercantili.
·         La volontà di agire a livello locale, ma di aprirsi ad un dialogo internazionale. Come già detto, data l’estrema povertà del panorama culturale contemporaneo, è necessario costruire legami e sinergie anche con realtà lontane. Certamente sarà più facile dialogare prima con chi è più simile e ha sensibilità comune alla nostra. Noi sentiamo la Spagna come una sorella, un’amica e compagna d’avventura, più vicina di tutte le altre. Ci unisce alla Spagna la cultura, la lingua, la natura e molto altro. Partire da un comune sentire mediterraneo può essere importante, sempre tenendo conto dell’obiettivo finale, che è il dialogo con tutti i punti del pianeta Terra (e forse oltre…).

 La redazione di Sara Mago è composta da David Matías (scrittore), Conchi L. Andrada (scrittrice), María S. Muñoz (scrittrice), Fermín Solís (illustratore), Esther Vivas (saggista), Masao Yamamoto (fotografo) e, naturalmente, Karen Eliot. Seguiremo lo sviluppo di questo progetto con grande attenzione. Hasta pronto!
 Antonio Saccoccio

MANIFESTO


Si racconta che, quando le venne chiesto il suo parere sulla concessione del Premio Nobel per la Letteratura a Saramago nel 1998, Esperanza Aguirre, che era allora Ministro dell'Istruzione e della Scienza, affermò che non conosceva né aveva letto nessuna Sara Mago. Anche se alcuni giornalisti e alcuni spettatori affermano di esserne stati testimoni, non ci sono video o notizie che attestino l’evento, del quale circolano diverse versioni in Internet. Storia o leggenda, l’aneddoto è verosimile.

Sara Mago. Fanzine cultural nasce da questo contesto storico in cui l'ignoranza dei nostri governanti non sfugge al nostro orizzonte di aspettative. Il nostro primo obiettivo è, attraverso reportage, interviste e recensioni di romanzi, poesie, fumetti, film, etc, opporci alle forme della cultura industriale e individuare alternative sia al conservatorismo universitario dominante, sia al postmodernismo meno critico. In sintesi, cerchiamo uno spazio di ricezione per la creazione comunitaria al di là del nazionalismo culturale, delle pose e delle mode. Rifiutiamo la logica dei grandi supplementi letterari, la cui unica funzione è quella di pubblicizzare i libri pubblicati dal gruppo societario di appartenenza (modello che la maggior parte dei blog culturali riproduce gratuitamente), quindi Sara Mago non recensirà novità. Irrimediabilmente scettici, vogliamo credere nel potere della comunicazione, nel potere contaminante ed esplosivo delle parole, ma abbiamo il sospetto che solo con le parole non si ottengono cambiamenti. Quindi, le parole lasciano la nostra fanzine prima ancora di entrare: la recensione di un saggio sull'agricoltura è lo spunto per un reportage sul campo, quella di un libro di fotografia lo è per un progetto più ampio in cui voi, lettori, sarete i protagonisti. Quindi, il modo di scrivere e pubblicare Sara Mago implica in sé già una trasformazione delle consuetudini “editoriali” tradizionali.

Questa fanzine è stata generata nelle reti sociali, vale a dire in Twitter e nei bar. Anche, ma meno, presso l'Università. Qui tutto è fatto da noi: dalla redazione di articoli, ovviamente, al layout e la stampa, passando attraverso il design, che è un po’ a cavallo tra il rotolo di fanzine e quello libresco. Professionisti in nulla, non abbiamo potuto né voluto liberarci di un certo aspetto amateur. Perché anche noi facciamo i conti con le spese. Nessuno dei nostri collaboratori ha ricevuto denaro per i suoi testi. Il nostro slogan: lavoro gratuito e volontario (non può essere chiamato volontario, attenzione!, il disoccupato costretto a lavorare sotto pena di perdere la sua indennità di disoccupazione) come mezzo per sovvertire la logica del capitalismo, costruita per mezzo del lavoro salariato. Invece, Sara Mago è free: gratuito e libero. Tutti i contenuti della fanzine, che sono stati editati con software liberi come LibreOffice, Gimp e altri programmi in Ubuntu, sono disponibili sotto licenza Creative Commons, in particolare, sotto quella che ci permette di copiare, distribuire e visualizzare i nostri testi riconoscendo il suo autore e purché non sia a fini commerciali. Ora sai: se ti piace Sara Mago, diffondilo.

Il nostro secondo obiettivo è quello di articolare il malessere generale. Affacciata sulla piccola fessura aperta dalle rivolte del 2011 nella struttura di questo sistema ingiusto, la nostra fanzine è anche una chiamata agli intellettuali locali affinché, attraverso questo progetto, prendano parte alla riconquista della comunità e ci aiutino a convertire Sara Mago in uno strumento di intervento culturale, che possa servire a tutti, unendo coloro che leggono e coloro che scrivono, passando all'azione collettiva per cambiare le cose. Queste pagine sono un pretesto per incontrarci nei bar, per discutere mentre ci conosciamo, mentre creiamo comunità. E, una volta organizzati a livello locale (Cáceres, il nostro centro nevralgico), proietteremo la somma dei nostri sforzi a livello globale attraverso il nostro blog, che ci porterà in qualsiasi parte del mondo in cui ci sia un computer connesso a Internet e un lettore dello spagnolo dietro. Siamo troppo ambiziosi? Sognatori forse? Lo direte voi. Questo numero zero è un esperimento, un tentativo il cui obiettivo principale è quello di alimentarsi di voi per continuare a crescere. Nelle vostre mani avete la nostra fanzine e la parola.

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