giovedì 31 agosto 2017

Fantascienza: Marcello Darbo, "Il mio Dio non è morto..."



E' on line nelle librerie store il primo romanzo di fantascienza di Marcello Darbo, “Il mio Dio non è morto. Frammenti da una Bibbia apocrifa (Asino Rosso – Street Lib, a cura del futurista R. Guerra) . Questo eBook di Marcello Darbo, già noto nel panorama culturale italiano come artista contemporaneo e sociologo, è il suo primo Romanzo. Lavoro in stile Christian Futuristic o di fantastoria o fantascienza: eretico e tradizionalmente scorretto. O con le parole diversamente preludio dell'autore: "Chi scrive non è l’autore del libro. Ho trovato il dattiloscritto in treno, mentre tornavo in Italia dopo un viaggio in Germania nel febbraio 2004. Una cartellina scolorita dal tempo, contenente circa trecento fogli scritti a macchina. Il tutto era in buono stato, a parte diverse macchie di grasso, peraltro strisciate via con cura. Mi colpì subito il titolo, intrigante e misterioso. Poi la data: Ottobre 1957, insieme affascinante ed inquietante. Avevo tra le mani una cosa scritta quando io stavo per nascere, conservata per tanto tempo e all’improvviso rispuntata fuori e abbandonata. L'’Autore aveva un nome misterioso: D."
Era Dio in una paradossale autocritica, visti i bachi del suo Esperimento? In ogni caso, una piccolo grande remix della Genesi, completato (visti i tanti omissis originari...) dall'autore sulla scia di certa nuova trascendenza cosmica contemporanea: Dio (o gli Dei) liberati (e gli umani) da secoli di inquisizione contro l'umanità. Come una seconda genesi gemella (anche originalmente pulsionale e pop) di una nuova Terra gemella...

Ulteriormente, così l'autore spiega il suo libro:

D - Darbo, più noto come sociologo e pittore, ora esordio letterario, un approfondimento?
R – L' ho scritto dopo il mio tentato omicidio del 2004 con 7 coltellate, ho scritto per non morire, per gridare sommessamente che ero ancor vivo,
D - Darbo, le religioni, oppio dei popoli... il tuo romanzo appare anche iconoclastico?
R - Si ma anche iconospastico, dato che il mio dio è imbranato e depresso, pensa di non farcela e si addolora per questo, alla fine però un suo angelo gli rivela la strada per salvare il mondo dai Cani Disumani, per quanto riguarda l'oppio dei popoli, mi sembra che oggi la religione venga usata al contrario come Cocaina dei popoli, come Ideologia da scagliare contro gli altri; credo che ognuno abbia diritto alla sua spiritualità personale da non condividere con nessuno; religione politica sono come fuoco e dinamite, devono essere sparate. io credo che l'uomo debba aiutare sè stesso gli altri per comune appartenenza di specie, a prescindere dal suo credo.

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venerdì 11 agosto 2017

Seppellire i morti e cominciare

«Occorre cercare degli amici radicali, e ci sono. I vecchi dicono: eravamo radicali in gioventù. Sì, è così. In gioventù, essi vivevano ancora. Si è dimenticato quello che si voleva. Si dorme. Si è morti. Occorre chiamare chi è sveglio, risvegliare gli assonnati, seppellire i morti. Cioè: cominciare»


(Uwe Lausen, Internationale Situationniste, n. 7, dalla Quinta Conferenza dell'I.S. di Goteborg, 1961)