domenica 23 ottobre 2011

Vapore digitale per gli Indignados

Roma, 16 ottobre, 2011 Dopo il Sacco “Rosso” di Roma
“La produzione di troppe cose inutili, genera troppe persone inutili!” Karl Marx

Se l' Italia fosse una Nazione evoluta al passo (di corsa) con le sue unità umane a base carbonio storicamente migliori e tutt''oggi Modelli d'Educazione alla Verità, la Libertà e la Democrazia, vale a dire Leonardo Da Vinci, Galileo, Marconi, Fermi, Marinetti... Rubbia, Zichichi, Rita Levi Montalcini... ogni commento sarebbe mero file temporaneo...

Ma l'Italia odierna, unico paese in Occidente, è ancora impiovrata dalla mitologia comunista del 68 e del 77, fascisti rossi all'epoca, oggi fascisti rossi e verdi, pseudorivoluzionari, persino i cosiddetti Pacifici (lo sono anche ma meri agnelli nelle fauci dei lupi, come il Gatto di Schroedinger, non si capisce mai con certezza fino a che punto ingenui....certamente non tutti soltanto ingenui, vedi il trattamento sanitario da Soviet regalato dai Pacifici (nessun incappucciato, anzi pensionati persino di chiara matrice postcomunista, al leader radicale Marco Pannella....)

Una pseudogenerazione, inventata recentemente dai fascisti rossi contemporanei e persino parlamentari (mere clonazioni di altri Cattivi Maestri del 77.. e del... 68...), i cosiddetti Indignatos Made in Italy, ha disvelato al mondo intero la degenerazione collettiva dell'Italia purtroppo reale odierna... Una pseudogenerazione molto diversa dalle News parallele internazionali, dove le proteste centrano benissimo l'Usura mondiale bancaria, in Europa e Usa in particolare, della quale per 50 anni parlò inascoltato un certo Ezra Pound... Dove bisogni e sogni puntano più consapevolmente ad un Netcapitalismo più evoluto, più umano, meno reificato dal Dio Mercato, ma quasi nessuno si sogna... neppure di abbandonare un marciapiede autorizzato... e solo quello!!!! Quelli che lo fanno ...Obama ne ha arrestati 1000!!!

No, l'Italia ha bisogno e sogno il più presto possibile, alla velocità persino dei neutrini, per non venerare ancora Vico e Benedetto Croce e un nuova stagione degli anni di piombo, di farla finita con 77 e 68 e utopie suicidali pseudorivoluzionarie. Persino le scimmie -grazie agli etologi- si sono evolute nel frattempo.... L'Italia ha Sogno e Bisogno soprattutto di una nuova generazione, già nata peraltro, che imponga i diritti ed i doveri del (al) futuro con un nuovo DNA sociale e rivoluzionario autentico, laddove soltanto la conoscenza scientifica, la tecnoscienza è oggi Legge Reale e Virtuale dell'avvenire non alienato e peggio neobarbaro, ma capace di Sopravvivere e soprattutto Sopra-Vivere.

Una Netgeneration figlia del computer e di Internet, non per chattare o organizzare rave black bloc, anziché scopare a 20 anni!!!, innamorata della nuova conoscenza scientifica e sociale postWeb, avanguardia persino del nascente Uomo 3.0, mentre Indignados nazionali compagni o camerati o fratelli che siano (sempre lì, mein fuhrer, Compagno, Pater Noster...) neppure sono al 1.0...., è questa Enterprise di gioventù meritocratica e superdemocratica di cui l'Italia di Leonardo e Galileo e Marinetti... ma anche del Signor Rossi o del Signor Mario ha necessità fisiologica per gli anni venturi....

Anche perchè..., se “la storia non fa nulla” (sempre Marx!), i fatti sì... E lo si sa dal secolo scorso, ogni Piazza Rossa diventa un bagno di Sangue, Gulag... Quando nel DUEMILAEUNDICI, il mondo, piaccia o meno a troppi pitecantropi sopravvissuti, è Computer e – password fondamentale, navigandoci con materia cerebrale AZZURRA- INTERNET E' GIA' LA PIU' GRANDE PIAZZA PLANETARIA DI TUTTI I TEMPI!!!

E...  Piazza Rivoluzionaria: al passo di corsa, neutrinico..., con il (net) futurismo del terzo millennio, tecnoanarchico, libertario: "Noi trasformiamo il 68 perdente con il COMPUTER vincente!"  ... Black Red Bloc ... Caino o Abele?  No grazie!


RobyGuerra netfuturista

CARAMODIUM UGLY COMICS: introducing the squaroid:




estratto da: CARAMODIUM UGLY COMICS

Come vaporizzare gli Indignados

[...]

Tanto si è scritto e tanto si è detto in questi giorni di questo movimento di contestazione. Si è detto e si è scritto tanto, e male. Male perché il solito cronachismo/sensazionalismo spiccio ha come sempre prevalso su qualsiasi attenta analisi del fenomeno. E allora fiumi di inchiostro sul movimento violento, sul movimento pacifico, movimento no-global, movimento anticapitalista, etc. fino a morire dalla noia.

Qui vogliamo mostrare, invece, i limiti evidenti della rivolta degli indignados, così come si è manifestata nelle ultime settimane. Le migliori osservazioni in questi giorni sono venute da chi non si è lasciato condizionare dall'agenda mediatica e ha percepito con chiarezza ciò che manca a simili proteste. A ben vedere, siamo di fronte a tipiche contestazioni postmoderne. Contestazioni sterili, forse addirittura innocue, e questo per tre motivi principali:

1. I movimenti di rivolta nell’epoca postmoderna mancano di un vero pensiero radicale alternativo al sistema di potere che intendono contestare. Manca sostanzialmente una reale contrapposizione ideologica. Se andiamo in giro a leggere i documenti scritti che figurano come “manifesti” di questo movimento di "indignati", ci si ritroverà subito nella miseria ideologica più totale.

[...]

2. Il secondo aspetto per cui le contestazioni postmoderne sono innocue è che si tratta di rivolte spettacolarizzate. Come si può vedere dai tanti filmati (ormai circolanti anche in rete) la partecipazione ad eventi del genere non è tanto sentita visceralmente, quanto indotta dalla caciara mass-mediatica che crea nei cittadini-spettatori quasi uno stato di trance per cui occorre esserci ad ogni costo per poter apparire nel grande evento mondiale (non si risentano coloro che hanno partecipato invece infiammati e infiammando, queste parole non sono rivolte evidentemente a loro).

[...]

3. Altro aspetto piuttosto deprimente è che queste contestazioni nascano solo in momenti di crisi finanziaria. Non bisogna essere troppo felici per questo tipo di rivolte, perché sono rivolte del ventre (e qui Marinetti docet). D’accordo, anche il ventre ha le sue buone motivazioni, ma non di solo ventre si vive. Un movimento lucido è in grado di percepire anche a stomaco pieno i limiti di un sistema di vita mortificante. Occorre ribellarsi ad un modo di vivere non perché affamati, ma perché istintivamente ben consapevoli che si possa vivere meglio. D’altra parte da affamati è anche difficile che si trovino soluzioni brillanti.

Per questi motivi le contestazioni postmoderne risultano tanto noioInserisci linkse. Non brilla l’individuo; non brilla il pensiero; non brilla l’azione. L’individuo si riunisce in folle, che diventano ben presto masse; il pensiero è assente; l’azione senza pensiero può essere solo vano teppismo.

Non siamo contro le folle, siamo per le folle agitate da grandi ideali. Ma le folle senza ideali diventano masse. E noi siamo contro le masse.

[...]

Se vuoi ribellarti a qualcuno e a qualcosa. Se hai dentro il fuoco. Se vuoi abbattere il vecchio e ricostruire un mondo nuovo. Non pensare a questo modo. Non usare queste parole. Colpisci al cuore il sistema e re-inventalo da capo. Torna vivo!

venerdì 21 ottobre 2011

15 Ottobre: il prezzo della crisi sotto gli occhi di tutti

La rabbia è esplosa. E poi, come le violente sassaiole dei manifestanti, sono partite le condanne da tutti i giornali nazionali che hanno giudicato colpevoli degli scontri, e di aver distrutto una manifestazione pacifica, solo poche centinaia di “esaltati”, denominati dagli stessi giornalisti “black bloc”. Dure critiche che sembrano non lasciare spazio ad alcun interrogativo (perché tanta violenza?), condannare la violenza è sicuramente più semplice che cercare di comprenderne invece le radici. Tanto vale rispondere alla rabbia dei manifestanti con più controlli, perquisizioni e arresti preventivi, per evitare che esploda, e che il disagio non possa dunque venir fuori. E' questo il messaggio che le maggiori testate nazionali hanno voluto dare ai propri lettori. Un messaggio chiaro e conciso, che non lascia alcun punto su cui riflettere: i “teppisti” devono essere fermati.
                      Continua a leggere su LaMeteora - giornale indipendente

martedì 18 ottobre 2011

145 eroi testimoni di un nuovo paradigma dello spettacolo

rissa in galleriaDa tempo sappiamo che il linguaggio divistico monodirezionale delle arti performative (tra le altre) è complice di un sistema in cui l'individuo si abitua ad essere spettatore, paga per assistere e si dimentica che ha il dovere di partecipare!

Da tempo lo sappiamo e cerchiamo di fare la nostra parte abbandonando il vecchio paradigma dell'artista protagonista e del pubblico adorante e cercando di spostare l'asse di attenzione dal palco alla platea o, se vogliamo, di trasformare il setting in un unico grande palco. Abbiamo imparato a conoscere la diffidenza ad inizio spettacolo del divanaro che ha pagato e quindi vuole che altri lo facciano divertire e la soddisfazione dello stesso a fine spettacolo quando ha ri.scoperto/capito che non è faticoso esserci, ma mooolto più divertente.

Il teatro istituzionale continua a rifiutare queste forme di spettacolo innovative, forse per tradizionalismo o forse perché hanno davvero capito quanto minino l'autorevolezza dell'artista-divo, allora noi abbiamo spostato l'attenzione al cinema! Grazie alla lungimirante collaborazione del Cinedream di Faenza, martedì scorso abbiamo messo in scena la prima replica di al cinema con il delitto, con un primo tempo di recitato (quasi) classico ed un secondo tempo di domande dal pubblico agli indagati.

In un ambiente che ancestralmente ripete shhh ogni volta che immagini di parlare, noi abbiamo chiesto al pubblico di essere partecipi, abbiamo esortato un pubblico (che non era più tale!) a fare domande... e non abbiam dovuto aspettare tanto. Loro ci hanno dato occasione di creare nuove situazioni divertenti, ci hanno dato lo spunto per rendere ancora una volta lo spettacolo nuovo e irripetibile e qualcuno già (sin dalla prima volta!) ha voluto rubarsi la propria dovuta fetta di grande-palco.

Questo è il nuovo paradigma dello spettacolo, questa è avanguardia allo stato puro e martedì scorso abbiamo dimostrato che l'avanguardia può assolvere al proprio dovere di rendersi comprensibile e fruibile non ai soli addetti ai lavori, ma a tutti: aspettavamo ottimisticamente 80 persone, ci siamo trovati davanti a 145 eroi che hanno assistito alla nascita di un nuovo paradigma che, se avesse il potere di contagiare gli altri ambiti sociali (cultura, sport, politica, ...), ci salverà. Vera avanguardia di massa: è stato sufficiente proporre contenuti divertenti in una forma innovativa, ed è solo l'inizio.

venerdì 14 ottobre 2011

Anarchismo spirituale - appello per una vera rivoluzione interiore

15 OTTOBRE – APPELLO PER UNA VERA RIVOLUZIONE
I N T E R I O R E






1 Questa oscura Cricca Mondiale dei Padroni
2 La mia visione – spiritualità anarchista
3 Anarchismo Spirituale e la natura dell’uomo
4 Sovversivi spiritualmente: la ricerca delle cause interiori
5 Inizio di presa di coscienza globale – rischi e necessità
6 La censura del sistema rispecchia l’ottusità diffusa sui temi chiave
7 Istituzioni, crisi globale e barlumi di speranza
8 Sulla difficoltà che le manifestazioni non vengano strumentalizzate
9 Sentendomi chiamato in causa dal 15 ottobre
10 Auto definizioni scomode ma necessarie
11 Sull’ insospettabile “Oro Nero” che rifornisce il grande motore della menzogna
12 Non è per via delle Istituzioni che avviene il cambiamento
13 Il Culto del Lavoro fino alla marchiatura come le bestie
14 Ai compagni rivoluzionari riguardo la spiritualità
15 L’affermarsi di movimento globale rispetto le nefandezze mondiali
16 Il vero oro e il petrolio della Rivoluzione
17 Proposta conclusiva

Finalmente il giorno 15 ottobre, in tantissime nazioni di quasi tutti i continenti, tanta gente manifesterà la propria aperta disapprovazione alle disumane politiche dell’odierna Globalizzazione. orchestrata nei sfarzosi e insanguinati palazzi dei “Signori dell’Alta Finanza”. Questi ''Signori'' diciamo sono le “Eminenze Grigie” di un Capitalismo. I naturali e fedelissimi servitori, più o meno consapevoli, di questi “Eminenze” sono ogni Istituzione e in ogni “Casta Politica” di tutti gli Stati del mondo.

1 – Questa oscura Cricca Mondiale dei Padroni
Questa “Cricca Mondiale dei Padroni” ha fin ora potuto sfruttare come voleva le migliori menti in ogni campo dello scibile umano potendo sfruttare a piacimento vite e risorse, impiegando l’uso di vile e perpetuato violenza. Hanno così mandato avanti sistematicamente i loro oscuri progetti per potere continuare ad avere sempre più potere sulle masse, imponendo scellerate scelte dall’alto con la forza bruta e con l’odiata burocrazia. Costoro opprimono gli individui e i popoli, attentando ad ogni autodeterminazione e favorendo così la nascita di sempre più esclusi e ubriacando di potere i pochi privilegiati delle corrotte e asservite caste istituzionali. Costoro attentano ogni giorno nelle maniere più subdole alle nostra libertà di pensiero e di azione, in più saccheggiano e deturpano in tutti i modi la nostra beneamata Madre Terra che un giorno non si sa come e con quale faccia, dovremo consegnare alle future generazioni. Adesso all’unisono il malcontento comincia a sollevarsi in sempre più popoli, e si comincia a reclamare dignità e riscatto, ora che finalmente cominciano a venir meno le illusioni che ci hanno reso ignavi rispetto a quelle tematiche che dovrebbero invece coinvolgerci praticamente a livello esistenziale, individuale e sociale nelle cruciali e insospettabili scelte e nei cammini personali di ogni giorno.

2 –La mia posizione
Prima di esporre il mio appello chiarisco la mia posizione. Sono un anarchico individualista sui generi perché considero la dimensione spirituale come la “Realtà Prima” che va a determinare tutti i fatti del mondo e della nostra vita. Questi avvenimenti che tutti viviamo nel bene e nel male altro non sono che una conseguenza diretta dei nostri pensieri, delle nostre emozioni e delle nostre azioni, quindi il mondo è come un fedele e inequivocabile specchio della nostra interiorità individuale che sommata alle altre determina il livello di coscienza collettivo. Se il livello di coscienza collettivo è basso ognuno di noi nel proprio quotidiano starà alimentando quelle “egregore” perniciose che nell’atmosfera psichica collettiva, ispireranno e daranno sempre più potere ai padroni e agli oppressori di ogni popolo. Quindi siamo noi in tantissimi modi nel nostro quotidiano a dare potere a coloro che ci sfruttano e non sono loro ad avere potere su di noi. Lo scopo principale di questo appello è quello di far riflettere su come queste egregore siano accresciute e fomentate anche da quelle persone che sono contro il sistema. Affermo questo rifacendomi al principio appena esposto, che bisognerebbe avere ben chiaro, secondo il quale un male più lo si combatte, più lo si accresce e quindi per neutralizzarlo ed estinguerlo bisogna investire creativamente i propri pensieri, le proprie emozioni e le proprie azioni, su elementi alternativi che saranno il seme della vera rivoluzione che sola è capace di portare quel cambiamento che in tanti nel globo cominciano sempre di più a volere.

3 – Anarchismo spirituale e la natura dell’uomo
Da anarchico non sono ne per il determinismo, ne per la delega, ne per la legge delle istituzioni. L’essere umano ha delle capacità concrete che purtroppo nel maggiore dei casi vengono sviluppate per essere messe non al servizio della libertà propria e altrui ma vengono utilizzate da coloro che ci sfruttano e hanno imparato ad approfittare del nostro sonno. Nonostante le tante bassezze che è in grado di sviluppare e perseguire l’uomo, non c’è ancora nessun altro in Natura che oltre ad essere ''attore'' abbia determinate potenzialità che, purtroppo come tutti potranno notare, spesso vengono però sviluppate solo in negativo. Nessun essere in natura è in grado di distruggere il mondo così come sta facendo l’uomo. Questo è perché l’uomo ha delle capacità in più rispetto alle piante e agli animali. All’uomo spetta prendere coscienza attiva di queste capacità per imparare ad usarle per il risveglio della coscienza e per la vera liberazione. Queste capacità rendono l’uomo creatore ed esso può cominciare a sperimentare nel suo piccolo anche il ruolo di “sceneggiatore” oltre che di “attore” nel “palcoscenico” sia della Natura che degli avvenimenti umani. L’essere umano ha individualmente il bellissimo potere concreto e creativo di accedere direttamente alla “dimensione spirituale prima” per potere determinare coscientemente in maniera attiva quello che vive, individualmente, slegandosi da vincoli di gruppo di appartenenza. L’uomo crea continuamente ciò che vive sia in bene che in male. Quando non si è cosciente di questo potere si può arrivare a creare anche quello che assolutamente non si vuole, proprio perché si sconosce questa peculiarità che viene però strumentalizzata da quell’Oscura Cricca che certe conoscenze invece le conosce bene e le usa a suo favore. Ho esposto questo passaggio per arrivare ad affermare che la vera rivoluzione sta nel prendere coscienza di come in bene e in male noi siamo i creatori diretti della realtà che si vive. Da libertario quale mi dichiaro non sono per la delega del potere a nessun tipo di istituzioni, non voglio quindi invitare a richiedere leggi e riforme giuste proprio per non legittimare organi sociali che non dovrebbero esistere. Non sono quindi per delegare all’esterno, ma bensì credo fortemente che per emanciparsi come individui bisogna attivare la propria interiorità imparando, con le proprie forze individuali a estirpare profondamente le radici dei problemi che viviamo, con spirito d’amore per se stessi, per l’umanità tutta e per la Terra che ci ospita e ci nutre. Sono quindi per me auspicabili invece le azioni dirette individuali d’ispirazione spirituale e olistica. Imparare sempre di più, nella solidarietà cosciente, e nella edificante e fraterna cooperazione, a muoversi e ad autodeterminarsi sia nella dimensione spirituale chee nella dimensione materiale pratica che tutti viviamo nel quotidiano. Capire ciò ci porta a sapere come poter agire andando a lavorare sulle “Vere Cause” dei problemi, alla radice, nella propria interiorità, ovvero in quella “Realtà Spirituale Prima” che determina tutto. Invece di solito ci si blocca e ci si scaglia ottusamente ed esclusivamente su quello che rappresentano i soli sintomi dei mali sociali o le sole “Cause Fisiche” (ovvero per intenderci la Cricca Mondiale dei Padroni). Auspico quindi un agire individuale e collettivo che prenda consapevolmente in considerazione le cause prime spirituali ed esistenziali e considero invece pericoloso sia il continuare a reagire ottusamente ai sintomi che soprattutto un violento scagliarsi contro quei rappresentanti fisici di quei problemi che a hanno origine solo ed esclusivamente nel nostro personale vissuto e nella nostra interiorità.

4 – Sovversivi spiritualmente: la ricerca delle cause interiori
Per essere veramente sovversivi oggi bisogna prima imparare a sovvertire dentro di se il proprio modo di vedere le cose. Oggi il problema è che troppi ancora reagiscono ciecamente ai sintomi di questi mali sociali che viviamo ed è purtroppo per molti ancora difficile riuscire a riconoscere le “Cause Fisiche Scatenanti” che perpetuano per noi, quello che noi stessi inconsapevolmente ogni giorno alimentiamo col nostro sonno. Chi invece da tempo ha capito chi sono i “mandanti materiali” di tanto sfruttamento a loro modo, troppo spesso, senza saperlo stanno anche loro ostacolando la vera rivoluzione perché anche essendo contro il sistema finiscono lo stesso per cedere il loro potere di agire a fattori esterni a loro stessi. Quando c’è questa cecità si impedisce questo processo sovversivo convinti magari invece di essere dei rivoluzionari. In questo modo ci si convince rovinosamente che con la Cricca dei Padroni non si ha niente a che fare, senza vedere invece come ogni giorno si è strumentalizzati in vari modi da essi anche nelle dimensioni più sottili e insospettabili dell’essere. Anche quando si è dichiaratamente contro al sistema in tanti modi può avvenire che si è inconsapevolmente complici del male che si sta combattendo non rendendosi conto di stare addirittura alimentando tutto quello che dichiariamo di rifiutare.

5 – Inizio di presa di coscienza globale, rischi e necessità
Nonostante le tante difficoltà c’è da prendere atto che si comincia, sempre di più, a livello globale, a individuare chi sono i fautori fisici di questa crisi mondiale e con questo appello vorrei che la gente che si comincia a destare richiamasse la loro attenzione su quelle “cause interiori prime” su cui tutti possiamo agire in una maniera finalmente rivoluzionaria. La Cricca Mondiale dei Padroni che vorremo tanto destituire rischia di essere ancora più pericolosamente legittimata se ci limitassimo a far loro guerra (o guerriglia) senza capire come fin ora si è dato loro veramente il potere. Se ognuno di noi fosse veramente cosciente nessuna Oligarchia avrebbe il potere di imbrigliare così gli individui e le masse, quindi la chiave del vero cambiamento sta dentro di noi e non serve solo manifestare esteriormente (in qualsiasi modo lo si faccia). Oggi è assolutamente necessario che qualsiasi manifestazione sia accompagnata da una coscienza sveglia che non cada nelle tante possibili strumentalizzazioni che possono avvenire sui vari piani dell’essere. Le miriadi di persone che manifesteranno sempre di più a livello globale, specie in questa fase iniziale, rischieranno seriamente di alimentare un problema anziché risolverlo, nonostante si creda di essere dalla parte del giusto. Per fortuna da tempo ci sono individui e movimenti che si stanno mobilitando, adesso però in questa fase globale iniziale bisogna sforzarsi di fare un salto in più dentro di sé, se si vuole veramente lavorare in maniera “sovversiva” anche sulle “Vere Cause” su cui possiamo avere potere diretto.

6 – La censura del sistema rispecchia l’ottusità collettiva sui temi chiave
Chiunque ha resistenza o fatica o si oppone a sovvertire queste sequenze mentali e pratiche sta diventando il primo dispotico censore nella propria testa e nelle proprie azioni, gettando così le basi per il concreto crescere di censura e disinformazione nei media e sulla rete. È preoccupante il riscontrare la resistenza a mettere veramente in discussione il proprio modo di vedere, proprio da parte di quella grande fetta di popolo che da decenni critica il sistema. L’intelligence al servizio dei padroni a costoro hanno trovato dei leader e degli intellettuali a cui danno visibilità per innocuamente dare voce nei media a queste sterili critiche. Questa finta critica al sistema risulta essere nella pratica ancora troppo borghese e parziale per andare a fondo ai veri problemi. Inoltre troppo materialista per non essere strumentalizzata dai sofisticati meccanismi social che vengono innescati nei piani più sottili e nascosti del nostro essere noi. Visto questa lunga fallace passività interiore di chi ha fin ora criticato il sistema si rischia di facilitare così le prossime possibili restrizioni di libertà che ci verranno imposte dall’alto. Ma in questo caso di chi sarà “la colpa”? dei despoti o dei dormienti? Dove trovare la radice di questo male? Vorrei che fosse chiaro che queste possibili misure restrittive non rispecchieranno altro che la chiusura collettiva interiore di cui tutti siamo i responsabili diretti. Pochissimi veramente conoscono e operano su quei veri temi cruciali su cui noi come individui potremmo davvero intervenire. L’intento di questo appello infatti è quello cercare di scongiurare questo rischio. Bisogna diventare molto consapevoli del fatto che gli artefici di questa crisi globale possono nascondere il loro operato coi media rispecchiando, magicamente, il nostro mentire a noi stessi, il nostro volere credere per comodità alle illusioni del sistema (illusioni istituzionali e materialiste per essere semplificativi), rispecchiando la nostra mancanza di responsabilità e il nostro nascondere a noi stessi le “Cause vere prime”. Questi meccanismi impediscono che scocchi davvero quella scintilla che dentro di noi può accendere la cruciale rivoluzione capace di emancipare e riscattare l’umanità tutta.

7 – Istituzioni, crisi globale e barlumi di speranza
Da anarchico ritengo che ogni Istituzione (vicina o lontana che sia) sia per sua natura intrinseca e inevitabilmente fedele esecutrice dei progetti di quella potente e perversa Cricca Mondiale di Padroni che a livello sovranazionale manipola e corrompe fino ad arrivare a condizionare gravemente la libertà di ogni comunità nel mondo. Oggi con questa odierna crisi globale vorranno imporre ulteriori vessazioni e sfruttamenti mettendo in pericolo quei traguardi che con tanta fatica l’umanità ha fin’ora conquistato. Non bisogna assolutamente illudersi, ogni parlamento e ogni giunta rappresenta una metastasi sociale asservita al capitale dei padroni. In questi palazzi del potere sono rispecchiati la nostra passività e il nostro sonno interiore. In questo periodo però dei barlumi di risveglio cominciano ad emergere e la cosa sorprendente è che cominciano ad emergere finalmente pure a livello globale e non solo in isolate comunità o in pochi individui. Comincia bensì ad accendersi finalmente la rabbia e l’indignazione nelle tante capitali di quasi tutti i continenti, lasciando forse sperare all’inizio di un possibile vero risveglio dei popoli.

8 – Sulla difficoltà che le manifestazioni non vengano strumentalizzate
Specie chi è appassionato all’interminabile ricerca della Verità, non accontentandosi della solita visione preconfezionata della storia e della realtà attuale (che sono soliti offrirci i media e le istituzioni scolastiche e universitarie) ha avuto approssimativamente modo di riconoscere il ripetersi di determinate tendenze. La “Famigerata Oligarchia” fin ora citata sa abilmente strumentalizzare quei moti e quelle aspirazioni che si muovono e si accendono nella coscienza collettiva (portando a se prima le coscienze di molti individui influenti), per riportare queste vive risorse al servizio dei loro progetti di rinnovato e sempre più allargato sfruttamento. Questa arte della strumentalizzazione è quasi infallibile con i singoli individui, perché sanno assoldare le più grandi menti corrompendole con le possibilità di carriera e con le tante illusioni che un cotale macabro impero può facilmente sciorinare per ottenere determinati “servizi”. Questa carriera viene facilitata in cambio ovviamente di un più o meno consapevole asservimento e imborghesimento fino alla totale perdita della coscienza. Sul fronte delle strumentalizzazioni delle masse ancora non sono così infallibili ma di certo sono molto bravi ed efficienti. Bisogna comprendere di come la Cricca disponga delle più brillanti menti e in così tanti posti chiave della società dove, ahinoi, fedelmente continuano a mandare avanti i loro piani di dominio. Vengono così sfruttati i talenti di questi asserviti che sviluppano così quell’oscura arte di sapere mentire soprattutto a se stessi in primis per poi portare menzogna ovunque. Con questo appello quindi voglio che abbiate ben chiaro il reale rischio di essere strumentalizzati invitandovi tutti a vigilare profondamente affinché questo movimento mondiale nascente non si faccia ingannare. Quindi invito fortemente a vigilare affinché le manifestazioni e le iniziative che ci saranno dal 15 ottobre in poi non siano nuovamente strumentalizzate da una cosi subdola e affilata arte che sicuramente è già all’opera anche dentro questo neo-movimento che si sta formando.

9 – Sentendomi chiamato in causa dal 15 ottobre
Sentendomi anche io come tutti chiamato in causa da questo fatidico 15 ottobre e non volendo partecipare soltanto nei modi già sperimentati fin adesso, voglio dare il mio contributo anche con questo appello, con l’intenzione di arricchire questo slancio collettivo di nuove e secondo me cruciali prese di coscienza. Quindi mi sono deciso a cominciare a condividere con voi, in maniera più approfondita, (nonostante i miei limiti formali) la mia visione sia di anarchico, che di studioso di spiritualità appassionato a quelle pratiche dello sviluppo del potenziale umano, che spesso sono invece utilizzate e tenute segrete da chi ci opprime.

10 – Auto definizioni scomode ma necessarie
Molti penseranno che è molto controproducente oggi questo mio fregiarmi delle caratteristiche sopracitate (anarchico e studioso di spiritualità) specie in un sistema come il nostro che considera sacrilego, scomodo, imbarazzante e improponibile tutto quello gravita al di fuori delle orbite di una visione istituzionale gerarchica e materialista. Ebbene a chi pone questo tipo di obiezioni voglio rispondere dicendo che è proprio la cultura materialista ed istituzionale a rifornire di carburante quel grande motore della menzogna che mette in moto ogni sfruttamento.

11 – Sull’ insospettabile “Oro Nero” che rifornisce il grande motore della menzogna
Chiunque abbraccia una di queste due culture (o peggio ancora tutte e due) sta automaticamente distillando quell’oro nero che andrà ad alimentare ulteriormente ogni oppressione. Questo passaggio lo voglio sottolineare bene perché vorrei che sia chiaro questo meccanismo sia a chi crede nella chimera statale-democratica-istituzionale-gerarchica e sia ai cari compagni rivoluzionari (a cui mi sento fraternamente vicino) che per il loro percorso però non hanno ancora colto l’essenza liberatrice di cui è portatrice la vera spiritualità. Proprio come, per esempio, un borghese non riesce a cogliere l’essenza liberatrice di cui è portatrice la vera rivoluzione. La vera spiritualità non è quella spacciata delle Istituzioni Religiose che hanno contribuito a rafforzare le catene con quei dogmi e determinismi avvelenando da millenni le coscienze con mille trappole. In queste mie riflessioni non faccio riferimento a queste dottrine oppiacee e deresponsabilizzanti o a moralismi borghesi e giudicanti, dove l’individuo cerca di delegare irresponsabilmente a santi o a dei un miglioramento che si illude cascherà dall’alto. Non voglio spacciare fumose ed oppiacee consolazioni per le tante miserie affinché sia più sopportabile lo stare incatenati nelle tante prigioni invisibili che ci opprimono (vorrei dare fuoco alle galere visibili figurarsi a quelle invisibili) e che cloroformizzano la forza del proprio libero pensiero e del proprio fiero libero agire da uomini e donne liberi.
12 – Non è per via delle Istituzioni che avviene il cambiamento
Non è per vie istituzionali che si possono innescare i veri processi di cambiamento. Qualsiasi legittima tensione sociale appena arriva dentro una giunta comunale viene strumentalizzata o soppressa, figurarsi quali perversioni avvengono nei parlamenti nazionali o in quello europeo (figurarsi nell’ONU) dove si celebra la “fiera del bestiame” in cui la casta di turno porta la propria fetta di elettorato per essere macellata sulle scrivanie dell’alta finanza capitalista. Prendiamo ora in esame pure l’istruzione istituzionale, qualsiasi animo pieno di vita e speranza dopo un periodo di scuole e di università ne esce gravemente compromesso e leso nella coscienza da cui è stata quasi totalmente soppressa qualsiasi capacità all’autodeterminazione creativa, sabotando la reale capacità di poter stare dignitosamente in una comunità da individuo libero. Non è nemmeno sovraffollando i carceri di disperati che lo Stato risolverà il problema degli ultimi e dei reietti della società (così tanto scomodi e utili allo stesso momento sicuramente buoni per fare arricchire cooperative che gestiscono la detenzion invece di lasciare che si crei lavoro libero per tutti) di cui è il primo ed unico naturale responsabile. Le istituzioni dopo l’avere creato tutti i mali della società legittimano la loro oppressione con la scusa dell’ordine e della sicurezza pubblica quando invece proteggono solo i privilegiati e impongono con la violenza lo sfruttamento costruendo sulle spalle dei disperati la rispettabilità dei leader e delle cariche di prestigio. Costoro poi ci vengono a parlare di legalità e del senso sacro delle istituzioni in questo teatro dell’apoteosi fantascientifica. Non è creando liste civiche o altri partiti che si possono portare cambiamenti veri, e nemmeno votando per elezioni a questo o a quel manipolo di illusi o mentitori. E vorrei mettervi anche seriamente in guardia riguardo a quella pericolosa e subdola democrazia reale e diretta che ora viene tanto voluta anche all’interno degli Indignados che alla fin- fine vorrebbe sempre imporre (con l’autorità dello Stato e con tutti i suoi organi di potere e di controllo che saranno solo e pericolosamente di natura autoritaria) le scelte di una maggioranza rappresentativa influenzabile in mille modi visto le “Bestie Nere” con cui si ha a che fare.

13 – Il Culto del Lavoro fino alla marchiatura come le bestie
Di fronte alla più che lecita disillusione riguardo al potere, partecipare attivamente a un qualsiasi cambiamento sociale tramite la politica istituzionale di una chimerica-democrazia scoraggia. Così la gente abdica e delega tutto, sempre più schifata, rassegnata e impaurita, abbandonandosi con pia devozione al Culto del Lavoro. Un fondamentalismo quello del lavoro dalle sue innumerevoli vittime che non conosceranno mai gli altari della patria. Non si è disposti a lottare e a creare il nuovo, ci si accontenta di quello che c’è. Succede così che nel labirinto dei compromessi, dove si dimenticano totalmente le proprie aspirazioni, si impiegano le proprie capacità lavorando per fare arricchire sempre di più i padroni, sperando vilmente che la crisi non attenti troppo a quelle poche comodità di cui siamo schiavi. Molti, presi precocemente dal nulla e dalla paura di ritrovarsi tra gli ultimi, possono anche decidere di essere disposti a usare la violenza o la burocrazia per opprimere la vita dei propri vicini e mandare avanti il sistema. Sembra fantascienza ma potremmo presto ridurci tutti a lavorare come gli schiavi, come le bestie, o come macchine. Tra un po’ addirittura c’è il rischio che ci obbligheranno tutti a marchiarci con dei codici a barre, come già cominciano a fare in USA dove stanno diffondendo un microchip che si mette sotto pelle, che funziona come banca dati e come carta di credito. Si suppone addirittura che questo Microchip saremmo obbligati a usarlo per costringerci, in futuro, ad utilizzare un unico denaro elettronico virtuale che ci costringeranno (anche coi metodi più suadenti) ad usare in tutto il mondo. Questo è il progetto a cui stanno lavorando: quello di Moneta Unica Mondiale con cui potranno avere ulteriore e quasi definitivo controllo sulle nostre vite. Ma alla fine, cosa sono questi discorsi? Cosa ci può fregare a noi se mandano avanti questo o quel progetto? Cosa possiamo farci se stiamo partecipando a guerre infami o che dietro casa ci siano dei lager dove deportano immigrati disperati che scappano dallo sfruttamento di cui siamo i responsabili anche noi? O che stiamo continuando a sfruttare veementemente le risorse naturali del pianeta fino allo sfinimento e l’umiliazione di ogni regno della natura che stiamo barbaramente saccheggiando e deturpando?, niente, caro lavoratore tranquillo: Consuma, Produci, Crepa.



14 – Ai compagni rivoluzionari riguardo la spiritualità
Infine cari compagni mi rivolgo a voi rivoluzionari, con cui condivido un patrimonio di valori per me fondamentale. Definirsi anarchici o rivoluzionari serve per raggiungere quella rottura radicale necessaria ad arrivare a trovare le soluzioni vere, che non siano le solite e parziali critiche a un sistema che crea morte, distruzione e schiavitù, senza se e senza ma. La borghesecrazia e le illusioni su cui poggia la democrazia noi le abbiamo sempre denunciate. In questi tempi si arriva persino a fare retorica e propaganda miope sulla legalità e ciò la dice lunga sulla capacità di visione d’insieme e la capacità di visione del futuro di chi vorrebbe opporsi a parole lasciando inalterato il proprio vissuto da buon borghese. A noi tocca portare una tradizione sovversiva in questi giorni dove le “Star dell’Anti-Sistema” strappano stupidi e facili applausi di una critica ridotta ormai ai minimi termini e quasi irrimediabilmente strumentalizzata. Vorrei rivolgermi a voi per questo compito di cui forse non so se sono all’altezza pratica. Sono consapevole dei miei limiti espositivi e so che questo appello ancora non sarà sufficiente a spiegare esaurientemente un argomento così delicato. Storicamente ormai purtroppo si è andata a radicare nei movimenti più radicali una visione materialista e nichilista che lascia poca speranza a certi discorsi. Se vengo a esporli a voi e non me li tengo per il mio personale cammino è perché, come fino ora ho tentato di illustrare, vorrei scongiurare il rischio di continuare a dare potere a questa famigerata Cricca di Padroni. Quindi cari compagni sappiate che anche se fin ora ho avuto interessi spirituali non mi sono intiepidito. Quindi non temete rimango sempre, in maniera abbastanza spregiudicata, un radicale. Sappiate che dentro me arde come arde anche dentro voi il sacro fuoco della rivoluzione, sono mosso anche io dalla radicale insofferenza e irrequietudine con cui coltiviamo quell’amore incompreso, che facilmente diventa rabbia e odio. Non ho moralismi borghesi, non voglio fare retoriche per abbellire le prigioni o per trovare le scuse necessarie a non compiere processi rivoluzionari. Voglio ora porvi la questione di questo fuoco che abbiamo dentro e che gli altri hanno paura di tenere acceso. Questo fuoco ha un potere enorme anche se noi ci sentiamo impotenti. Sappiate che per noi sono doppiamente fatali certi tranelli proprio perché siamo i custodi di questo fuoco. Bisogna cominciare a non essere vittima più dei nostri impulsi. L’odio e la rabbia a nulla servono se non a rendere il male che combattiamo più potente. Riesco a ritenere funzionale l’uso della forza solo in determinate occasioni. In Val di Susa stanno difendendo eroicamente non solo il territorio ma anche la dignità di tutta Italia, li la forza è ormai necessaria. Ma c’è da dire che si arriva a queste situazioni sempre perché non si è prevenuto nel migliore dei modi. La forza che si può arrivare a utilizzare nei casi limite potrà servire fino a un certo punto se non si capisce veramente come si è arrivati a questi livelli, tenendo bene a mente, come ho esposto fin ora, che la forza in questi casi può addirittura incrementare ciò che combattiamo. Se vogliamo fare un paragone quando si arriva a questi livelli e come quando si comincia a scavare un pozzo nel momento in cui si sta già morendo di sete, chissà se si arriva a trovare l’acqua... Se si ha sete di giustizia bisogna saperla andare a cercare in profondità ogni giorno. Da troppi anni si è andata imponendo una cultura istituzionale e materialista che ha creato e potrà creare ancora queste situazioni, e il problema risiede in questa cultura, lo stato e i capitalisti sono la conseguenza. Vorrei porre l’accento principalmente su questo: noi accresciamo la forza dei nostri oppressori anche solo col nostro pensiero, figurarsi con tutto il resto. Bisogna compiere dei lavori preventivi interiori per “spiritualizzare” la nostra militanza, continuando poi a fare successive e periodiche verifiche. So che la nostra violenza potrebbe essere legittima e non è nulla rispetto al terrore e alla morte che costoro seminano. Il fatto è che ci si illude di sabotare il sistema quando invece si sabota il vero cambiamento rivoluzionario. Siamo immersi in un’atmosfera psichica dove vige quella legge di natura secondo il quale se un male lo si combatte lo si alimenta. Quindi il problema non sta nella polizia che imporrà alla gente chissà quali restrizioni e quali ingiustizie. Il problema sta nel non avere capito certe cose prima che ciò avvenisse. Ovunque gli oppressori esistono non per loro potere o capacità. Costoro pian piano prevaricano perché sono nutriti da tutte le manifestazione di mancata coscienza. Il discorso è davvero complesso e per semplificare arrivo al nocciolo dicendo che la vera rivoluzione avviene quando si arriva a provare compassione (da non confondere con pena o commiserazione) anche per i tiranni e per i loro complici. Lo so molti resteranno scandalizzati da questa affermazione, ma nel capire ciò sta la vera spregiudicatezza e la vera libertà di pensiero che molti a parole vorrebbero difendere e invece uccidono ogni giorno. Non bisogna mai mettere da parte la propria umanità. Non vi invito dicendo ciò a rinunciare di creare il nuovo. Si può benissimo mantenere la propria posizione radicale ma ogni qualvolta che si ha un trasporto emotivo che ci offusca si sta consegnando il nostro potere a costoro allo stesso modo di quando si delega loro il potere votandoli. Anche solo col pensiero si arriva a dare energia a quelle egregore psichiche che poi rendono più forti e pericolosi chi combattiamo. I nostri “nemici” sono uomini, o almeno lo erano, e noi vorremmo estinguere il “peccato” e non i “peccatori” quindi bisogna trovare compassione umana per essi. Capire i vissuti, le singole motivazioni e l’insieme di quelle debolezze e paure che hanno portato loro a cedere sempre di più le loro esistenze a finti idoli perdendo loro stessi. Non si può essere esecutori di tanto male e poi passarsela bene, anche se si fanno i bunga bunga e si hanno mille tenute, chi entra in certi giri è compromesso dentro e pagherà o già sta pagando. Giudicarli con trasporto emotivo è controproducente ed è inutile perché sottrae forza alle nostra capacità di dare vita a ciò che crediamo e vogliamo con tanto ardore. Bisogna andare oltre le apparenze, oltre le maschere e vedere che dietro i più odiosi e arroganti pupari di questo sistema c’è dolore, solitudine e sofferenza. Pensare male con inutile trasporto emotivo della polizia, dei borghesi lobotomizzati, dei politici, dei banchieri, dei fascisti ecc. fa male a se stessi e aumenta il loro male. Possiamo non andare a votare, visceralmente disprezzare, spaccare vetrine di banche, scrivere sui muri, fare saltare in aria il parlamento o liberare tutti gli animali del mondo ma in quel momento noi siamo dominati totalmente dagli oppressori senza agire in nessun modo sulle Vere Cause, che saranno pronte li a impossessarsi e servirsi di altri tiranni. Bisogna usare soprattutto amore e saggezza e non solo la forza o peggio la rabbia e la frustrazione. Finché non si va al di là delle contrapposizioni si alimenteranno gli scontri in maniera crescente e consegneremo a loro quell’energia detonante che risiede dentro di noi sopprimendo sul nascere quei processi creativi che aiuterebbero a sbloccare veramente la situazione. Bisogna continuare a testimoniare, denunciare e prendere sempre posizione avendo chiari i nostri valori e il nostro sentire. Ma coltivare un cieco trasporto emotivo protratto significa cedere a loro la mente e il cuore e sottrarre spazio a quei processi interiori nuovi, a quelle ispirazioni fulminee a quell’umanità incrollabile. Non siamo superiori a nessuno. Se non siamo coscienti di certi sottili meccanismi, nonostante si stia su barricate diverse, senza accorgersene si continuerà ad incrementare lo stesso male diventando anche noi complici. Il fuoco che abbiamo dentro noi è per loro un carburante molto potente e permette loro di avere più potere su di noi e sul sistema stesso. La vera spiritualità di cui parlo mi ha insegnato, per esempio, che si può denunciare con ardore la censura crescente (prendo in esempio la questione censura ma dietro a ogni sintomo sociale si può trovare una corrispondenza interiore) ed essere invece senza saperlo interiormente i primi rigidi censori perché non facciamo circolare dentro di idee con elasticità. Bisogna quindi imparare a riconoscere come spesso non abbiamo la forza di mettere in discussione e vedere quali verità porta con se ogni persona nella sua compianta umanità e nelle sue paure. Capire che se non si capisce il percorso di vita che queste persone hanno alle spalle il nostro essere contro alimenterà il loro male rendendoli più pericolosi, perché rispecchieranno con la stessa forza con cui noi li combattiamo il nostro nascosto lato oscuro. Quindi la rivoluzione è illuminare questi lati oscuri. Se non si è in grado di avere questa spregiudicata apertura , questa compassione e quest’empatia, non si riesce ad arrivare al cuore della gente e al cuore delle situazioni e alimenteremo ciò che combattiamo. Bisogna con fiducia basarsi sulla forza delle proprie idee e non basarsi sulla veemenza con cui ci scontra e ci si oppone. Capire come anche noi fin ora abbiamo alimentato il sistema anche con il semplice giudicare e pensare male, nascondendo a noi stessi troppe verità. Il messaggio che quindi intendevo mandarvi è questo non basta semplicemente essere esteriormente e coscientemente contro a questa Cricca di Padroni per non alimentarli e per non essere strumentalizzati ed essere addirittura complici.

15 L’affermarsi di un nuovo movimento globale rispetto le nefandezze mondiali
Ritornando alla situazione del nostro 15 ottobre: finalmente sembra si stia riorganizzando un movimento a livello globale dove dalle “ceneri” del Movimento No-Global ora sta sorgendo questo cosiddetto movimento “Indignatos”. Ovunque si manifesta usando come slogan “Noi non pagheremo la vostra crisi”. I Magnati del Capitalismo sono riusciti a indebitare gravemente (con la speculazione, l’usura e la truffa istituzionalizzata) non solo il Terzo Mondo, ma anche noi paesi occidentali. Il debito pubblico porta a fare fallire la gestione dei servizi primari per la svendita ai privati (che altro non sono che la solita Cricca) di settori chiave come l’acqua e addirittura si prevede la privatizzazione delle “forze dell’ordine”. Questa crisi globale ci “sveglia” e ci rende indignati perché il disagio è arrivato pure nelle nostre tasche dopo decenni di razzie, e spargimenti di sangue nei paesi sottosviluppati, poveri, perché continuamente depredati dai paesi occidentali. Il debito pubblico che ora sta spingendo sul baratro tanti paesi, altro non è che una delle più ingegnose truffe ad opera dalla Cricca Mondiale dei Padroni. Stiamo assistendo alla corsa all’oro che è diventato un bene “ancora di salvezza” per la possibile iperinflazione galoppante che ci sarà. C’è pure la famelica corsa all’oro nero. Hanno pilotato una finta rivolta in Libia per conquistare il petrolio di quella terra e per liquidare Gheddafi impedendogli di cominciare (come aveva intenzione di fare) a creare moneta usando le riserve auree (l’oro) e abbandonando il dollaro come riserva. È assolutamente sconveniente per i Capitalisti che si abbandoni il dollaro che viene invece creato dal nulla dalla Federal Reserve per poi condizionare economicamente e politicamente il mondo tramite i debiti pubblici truffa. Questi grandi usurai perpetuavano l’usura e la speculazione tramite il Fondo Monetario Internazionale, la borsa, le varie agenzie di rating e le varie banche centrali e private del pianeta per soffocare, incredibilmente, l’autodeterminazione dei popoli, dissanguandoli con l’usura istituzionalizzata di un capitalismo senza pietà. Enormi e da capogiro sono le cifre di denaro inoltre spese per le infami guerre che vergognosamente chiamano “missioni umanitarie”. Penose e avvilenti sono le ripercussioni ecologiche gravi che ci sono sulla nostra Madre Terra, per via di questa produzione che è in mano a pazzi scellerati che inquinano, saccheggiano e sfruttano barbaramente animali, terreni e non per ultimo dissipano l’acqua che presto sarà più preziosa del petrolio. Un movimento che a livello globale comincia in qualche modo a riunirsi per dire no a tutto questo scempio è un movimento che merita il contributo attivo e desto di tutti. Bisogna far si che al suo interno ci siano forti e nette prese di posizioni e per salvarlo da strumentalizzazioni bisogna impedire che si creino gerarchie con vertici che condizionino il lavoro che viene fatto. Lavoro che non può che non essere rivoluzionario se vogliamo veramente salvare le nostre esistenze e quelle delle nuove generazioni. Bisogna portare delle rotture nette con certe dinamiche per impedire che quello che buttiamo fuori dalla porta ci rientri dalla finestra. Ovviamente bisogna essere coscienti che le più sofisticate intelligence del pianeta saranno all’opera per cercare di strumentalizzare questo nuovo movimento quindi bisognerà stare tutti all'erta.
16 Il vero oro e il petrolio della Rivoluzione
Qual è il nostro vero oro e il nostro vero petrolio con cui possiamo riconquistarci la nostra autodeterminazione come individui e come comunità? Ho fin ora affermato che ogni qual volta concediamo spazio nel nostro cuore e nella nostra mente al male che c’è nel sistema lo alimentiamo. Che fare allora? Come diceva Ghandi bisogna essere il cambiamento che vogliamo. Il nostro Oro e il nostro Carburante devono essere la solidarietà cosciente e la creatività. Per esserci vera solidarietà è bene che nei movimenti si eviti che ci siano gerarchie strumentalizzabili. Il sistema della maggioranze rappresentativa anche se è in democrazia diretta è ugualmente strumentalizzabile e influenzabile. La solidarietà per esempio comincia a crescere in Grecia con la crisi che sta portando la gente a ritornare al baratto e ad altre forme di cooperazione e di mutuo soccorso. Ora sta a noi lo studiare e lo riscoprire assieme in liberi gruppi forme di emancipazione dal capitale, ma per far questo bisogna concentrare i propri pensieri, le proprie emozioni e le proprie azioni su quello che vogliamo davvero per non venire risucchiati da quello che non vogliamo. Per fare questo non bisogna stare ad aspettare nessuna concessione di autorità esterne e nessuna legge o riforma, perché nulla ancora ci impedisce di creare alternative dal basso. Non abbiamo niente da reclamare a nessuno, abbiamo solo da fare. Bisogna praticamente sbracciarsi le maniche esteriormente e interiormente affinché insieme ad altri si trovino altri stili di vita. Lo Stato e i Capitalisti non possono continuare ad appropriarsi così del frutto del nostro lavoro, bisogna trovare creativamente soluzioni, ma per far questo bisogna uscire fuori dagli schemi istituzionali e materialisti che fin ora si sono abbracciati. Il pensare di essere vittime e lo stare ad aspettare elementi esterni alle nostre possibilità non farà altro che soffocare sul nascere quei processi creativi che siano in grado di farci uscire dallo stallo e dalla crisi. Bisogna creare autonomamente dal basso il nuovo, rivoluzionando così il sistema e neutralizzando il potere di ogni Oligarchia. Solo unendoci solidalmente e creativamente potremo liberare tutto il potenziale umano che fin ora ci è stato tenuto nascosto e sfruttato. Di questo potere noi dobbiamo riappropriarci per un risveglio delle coscienze che potrà portare prosperità e realizzazione piena di tutti, in un mondo senza più servi ne padroni in armonia con Madre Terra.
17 – Proposta conclusiva
Questo mio appello vuole concludersi con una proposta. Giorno 12 ottobre ho iniziato uno sciopero della fame e lo protrarrò di sicuro fino a dopo il 15 ottobre. Invito tutti coloro che non saranno nelle grandi capitali e che avrebbero voluto manifestare, di iniziare anche loro questo sciopero della fame per dare un sostegno e una dimostrazione pratica ed interiore di vicinanza a questo nascente movimento affinché l’umanità riesca finalmente a fare questi determinati salti di coscienza. Sarebbe importante se si creassero altre giornate di manifestazioni a livello mondiale e sarebbe importante che chi è esperto della pratica del digiuno assistesse ed incoraggiasse altre persone per creare sempre più gruppi che insieme alla protesta dello sciopero della fame affianchi sistematicamente altre forme di boicottaggio, di resistenza civile e di meditazione. Invito a digiunare per propiziare simbolicamente il cambiamento, in quanto il digiuno è una pratica rivoluzionaria che permette di interrompere le cattive abitudini sia mentali, sia alimentari, sia fisiche (visto la provabile caduta del sistema previdenziale e sanitario non potrà che fare bene perché il digiuno è anche una terapia che potrà sabotare così le case farmaceutiche e dare un po’ di tregua al nostro corpo e alla Natura). Invito alla creazione di sempre più gruppi dove periodicamente si pratichi questo sciopero e dove vengano studiate misure creative e solidali per superare questa crisi ed emanciparsi in maniera rivoluzionaria da ogni oppressione economica politica e soprattutto spirituale.

Possa questo movimento nascente sviluppare i giusti anticorpi per vincere la grande sfida che ha di fronte.

Un fraterno saluto libertario

Ora e sempre viva l’Anarchia!


Caltanissetta 14 ottobre 2011

Alessio Giannetto






domenica 9 ottobre 2011

mercoledì 5 ottobre 2011

wrong music composition

download!

Siamo tutti così presi dalla ricerca del suono giusto che abbiamo dimenticato la natura stessa del suono, la sua fonte, la sua costruzione. Capita così che i nostri auricolari, le casse delle nostre radio e dei nostri pc, agiscano come approssimativa simulazione di un'esecuzione pura, che dovrebbe avvenire direttamente nelle nostre teste, costituendo un contesto a sé stante.
L'impossibilità e la totale inutilità di questo intento ci hanno portato a raccogliere tutti quei suoni solitamente scartati ed etichettati come errori: errori di registrazione, errori di mixaggio, errori di masterizzazione, ecc. Gli strumenti di riproduzione del suono hanno finalmente tirato fuori la loro voce.
Wrong music for wrong people.

stefano balice + marco raimondo
net.futuristi

martedì 4 ottobre 2011

Emmanuele Jonathan Pilia (a cura di), Asian Lednev, creatore di Mondi, recensione

*da Spigoli&Culture magazine on line
Emmanuele Jonathan Pilia (a cura di), Asian Lednev
Emmanuele Jonathan Pilia (a cura di), Asian Lednev, creatore di Mondi, Roma, Avanguardia21, 2011, pp. 128, € 25,23
Edito da Avanguardia 21 (casa editrice net.futurista di Antonio Saccoccio ed altri), promosso dal movimento transumanista stesso e nello specifico dal cosiddetto Alta - Laboratorio di TransarchitteTura), Creatore di Mondi è libro catalogo progetto tributo al/del noto architetto Fabio Fornasari (alias Asian Lednev), coautore del Museo del Novecento di Milano. A cura di Emmanuele Jonathan Pilia, Sveva Avveduto e Guido Massantini, per esplorare il percorso artistico di Fabio Fornasari.

Già presentato anche in Second Life (promosso dal Comune di Roma Musei Civici della Capitale), trattasi di opera particolarmente originale ed innovativa nella culturA italiana contemporanea.
Tra Reale e Virtuale, Immaginario posturbano e Fantascienza concreta, è opera aperta, danzante in più valenze concettuali e prospettiche. Un mix tra scenari utopici ma anche atopici, sorta di viaggio nel possibile e nel futuribile, alla luce degli ultimi decenni dell'Architettura come visione esistenziale, ancor prima che scienza applicata......................

Continua:
http://spigolature.net/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=1919:pilia-e-j-asian-lednev-creatore-di-mondi-2011&catid=243:sulla-scrivania&Itemid=53

arti performative: egocentriche o narcisiste?

venere allo specchio di velasquezFatto salvo l'entertainment (non perché si salvi, ma perché non voglio parlarne qui...), nella storia dello spettacolo e in particolar modo dopo l'esplosione dei mezzi di comunicazione di massa monodirezionali nell'ultimo secolo, tutte le arti performative possono essere suddivise in due grandi categorie: performance egocentriche e performance narcisiste.
Riconoscere le une dalle altre è relativamente semplice e lo possiamo fare ponendoci una domanda: il performer vuole che lo ammiri per qualcosa che sa fare (narcisista) o lo ascolti per qualcosa che ti vuole dire (egocentrico)?
Nota che in entrambe i casi, la forma di spettacolo è giustificata dal pubblico. Una persona che ha assistito ad uno spettacolo narcisista è capacissimo di tornare a casa e riferire il tutto con frasi del tipo: dovevi vedere, erano così bravi! Socialmente risulta come un'esclamazione legittima, nessuno risponderà frasi del tipo che centra, anche il mio idraulico è bravissimo, ma io lo pago perché mi ripara i tubi non per starlo a guardare!
Ma, poiché la tipologia di offerta performativa in campo artistica è così limitata, il top dei top lo riscontri quando lo spettatore, tornato a casa dallo spettacolo egocentrico commenterà uno spettacolo veramente illuminante, aveva un sacco di cose da comunicare! Tutti plauderanno all'impegno culturale e nessuno chiederà e tu cosa hai risposto?
Il fatto che tu in questo momento, leggendo, stai pensando beh, allora: è normale che sia così dimostra quanto il panorama delle arti performative non offra nulla di meglio allo spettatore che soddisfare i bisogni di una categoria intrinsecamente egocentrica.
Prima dell'invasione culturale dei mass media, in teatro bisognava stare attenti a non sbagliare, in caso di performance non *ehm* gradita, il pubblico interveniva eccome! Ora neanche quello. Il pubblico nello spettacolo non esiste: il teatro è come una televisione in cui non puoi cambiare canale.
Il fatto è che siamo circa al 15esimo anno dall'esplosione di internet, le nuove generazioni ci sono cresciute; le modalità comunicative sono cambiate. La gente si aspetta di dire la propria anche sul giornale... online! Ormai le arti performative... no, le arti in generale, sono l'ultima forma di comunicazione in cui si può solo ascoltare. Avanguardia di 'sto cazzo: oggigiorno l'arte è la disciplina più arretrata di tutte, persino il mio idraulico ha un sito internet dove puoi aggiungere le recensioni dei clienti.

lunedì 3 ottobre 2011

Superare il postmoderno: contro tutti i ritorni all'ordine, spazio all'avanguardia

Maurizio Ferraris ha scritto il “Manifesto del New Realism”. Gianni Vattimo gli ha risposto. Da ciò che si può leggere Ferraris sembra in difficoltà nel dare concretezza alla sua nuova proposta. Il “new realism” (già la pochezza della scelta terminologica dovrebbe inquietarci) sembra ancora un’idea piuttosto nebulosa. Il problema nasce tutto da un sillogismo frettoloso da lui avanzato: noi viviamo in un’epoca pervasa dallo spirito postmoderno, l’epoca in cui viviamo è terrificante, quindi il postmodernismo è terrificante. In particolare il “populismo mediatico” è il terribile male che Ferraris attribuisce al postmodernismo. Nulla di più falso, ovviamente. Ferraris se parla di populismo mediatico dovrebbe affrontare almeno con più attenzione la questione legata ai media nel mondo contemporaneo. E invece se la cava solo con una formuletta di comodo.

Il postmoderno sarà superato, ma non dal passatista new realism. Sarà superato da una nuova fase dell'avanguardia.

Per l'analisi completa, basta leggere qui.