martedì 29 dicembre 2015

Intervista: Fiori della Scienza, Futurismo Selfie 2.0. E' uscita l'opera poetica antologica di Roby Guerra.

Intervista: Fiori della Scienza, Futurismo Selfie 2.0
E' uscita l'opera poetica antologica di Roby Guerra.

intervista a cura di A. Saccoccio


Per una poesia dell'era elettronica

D - E' appena uscito il tuo Fiori della Scienza XXX, opere futuriste complete (1985-2015), La Carmelina edizioni... l'ultimo lavoro definitivo poetico? 
R- In certo senso è esatto, una versione cartacea ancora più ampia uscì già nel 2000 (Nomade Psichico editore), ora ho selezionato con anche raccolte più recenti e una inedita dedicata al futurista americano Zoltan Istvan. E opera complessiva dedicata ai colleghi contemporanei futuristi Saccoccio, Campa, Cecchini, autori che hanno contribuito con me nel rilanciare il futurismo contemporaneo (si veda il Manifesto del Futurismo smodato, Avanguardia 21, 2014) e altri significativi a Ferrara per la mia opera complessiva (Riccardo Roversi ad esempio). E' l'ultima poetica raccolta globale, in quanto da tempo mi muovo più in ambito strettamente saggistico e futuribile, in futuro semmai più preciso parlare di poesie postfuturiste, ho in programma altri lavori antologici poetici più prossimi alla videopoesia e alla poesia sonora elettronica. Già il trailer (Poesie elettroniche) di Fiori della Scienza è dedicato a Corrado Govoni, uno dei più importanti poeti futuristi storici (e ferrarese come me) per il suo 50° anniversario (1965-2015) e trattasi di un lavoro in tal senso. Infine da sempre ho edito singole raccolte diciamo tipografiche giocando sulla grafica anche colorata dei testi, come ho riprodotto poi nel libro eBook in questione.

D- Un poeta paradossale, tra arte e scienza? 
R - Come dimostrano in controluce la segnalazione su  magazine divulgativi d'area scientifica come Meteo Web o nell'intervista reale recente su Barbadillo ("Se la poesia neofuturista si salda con l'immaginario scientifico", a cura di Luca Siniscalco) o d'avanguardia elettronica, anche il transumanista Estropico blog e il MAV, quel che scrivo non ha nulla a che vedere con la letteratura . Quest'ultima, per dirla con Marx o Nietzsche è da fine secondo Novecento quasi sempre una reificazione, un simulacro, una mistificazione nella nascente era del vero immaginario scientifico e della futura prossima rivoluzione scientifica-sociale oggi più che mai urgente visto il medioevo incombente. Quel che scrivo è quasi parola scientifica, pubblicità postwarholiana, uno spot 3.0 per l'avvento della società futura rivoluzionaria scientifica contro i totalitarismi residui ma ancora dominanti come virus della politica, della letteratura paleo-finto-umanistica, figurarsi di qualsivoglia religione, se non quella cosmica nascente sognata da Marinetti, Einstein, T. de Chardin. E tutto era forse già intuito fin dalla primissima breve raccolta omonima degli anni '80, Fiori della Scienza che apre l'ultimo volume antologico. Non sono un poeta contemplativo ma un semplice e anche "logicamente" difettoso prototipo computerpoeta!

mercoledì 23 dicembre 2015

DeSTrUtTuRaLiSmO : David Bowie Blackstar©

DeSTrUtTuRaLiSmO : David Bowie Blackstar©: Di Roby Guerra© Se già il video trailer Where are you going? , dell'album omonimo segnalava ancora un grande David Bowie, i...



https://www.youtube.com/watch?v=kszLwBaC4Sw

giovedì 17 dicembre 2015

Computerpoesia: Fiori della Scienza XXX

Fiori della Scienza XXX... (La Carmelina edizioni, eBook) Poesie di Roby (o Roberto) Guerra, futurista, dal 1985 al 2015. 30°ideale anniversario compleanno... della nuova poesia futurista di cui l'autore è protagonista nel futurismo contemporaneo e che ripropone in chiave digitale dopo l'edizione cartacea del 2000. Aggiornata con due nuove raccolte, Il Canto di Hal 9000 e Lotta amata x il futurismo (dedicato al futurista americano Zoltan Istvan) . "A che serve scrivere se non è dinamite?" divinava Nietzsche: e Guerra conferma l'iconoclastia perturbante di Marinetti e i futuristi storici, riformulando le parole in libertà in versi microchip e ultraminimali al passo con l'era prima elettronica nascente e oggi post Internet. Un inno 3.0 alla poesia come scienza, in orizzonti neuromantici e translirici. "Ninna Nanna Robot...".

Info
https://www.bookrepublic.it/book/9788899365059-fiori-della-scienza-xxx/

da Meteo Web Eu
Poesia e Scienza: “I Fiori della Scienza ” di Roby Guerra
...estratto

 
“Ninna Nanna Robot..”… il primo testo in assoluto scritto e tradotto. anche in linguaggio binario! Il critico Riccardo Roversi (Come riportato anche graficamente nel libro digitale) ha già segnalato l’autore tra i più importanti poeti futuristi degli ultimi 30 anni dalle colonne de Il Resto del Carlino. La retrospettiva appare assai interessante in tal senso: le raccolte degli anni ’80 alla luce del divenire storico e del 2000, sembrano effettivamente “profetiche”, intuizioni che confermano l’artista come (secondo McLuhan) antenna della storia o persino, alla luce ad esempio di ricerche recenti (ad esempio di L. Zemer e S. Zeky, La Bella e la Bestia. Arte e Neuroscienze , Laterza, o dello stesso Vitaldo Conte, docente Belle Arti di Roma, Pulsional Gender Art, Avanguardia 21) della dimensione estetica e d’avanguardia in particolare come in certo senso via parallela alla conoscenza scientifica del cervello o la mente umana....


VIDEO-TRAILER  CORRADO GOVONI FUTURISTA 50 POESIE ELETTRONICHE


Luigi Tallarico, il sempre giovane del Futurismo

 
In questo 2015, recentemente (9 novembre), Luigi Tallarico, celebre storico e critico d’arte del futurismo,  romano, ha tagliato il traguardo ultralongevo dei 90 anni, 100-10 secondo il tempo futurista!: e ancora in gran forma, non a caso protagonista nell' "ultima" presentazione di Marinetti 70 presso il Sindacato Libero Scrittori Italiani (26 11 2015)

Si veda wikipedia per una biografia esauriente, benemerito ufficiale di Stato per la cultura italiana.  Ora ci limitiamo a segnalare il ruolo pressochè unico  e peculiare di Tallarico per la storia del futurismo, un poco ancora sottovalutato da certa area (quella critica futurista stessa “tradizional”) : nel secondo novecento e non a caso complice sinergico dello stesso Enzo Benedetto, l’ultimo in certo senso futurista storico, con la rivista Futurismo Oggi, Luigi Tallarico  è stato l’unico, tra i critici a promuovere esplicitamente, esplorare e divulgare con presentazioni e conferenze e libri, la continuità del Futurismo storico, nonostante appunto certo ideologismo ben noto di certa vulgata marxista che ha congelato  anzitempo  per 50 anni la più importante avanguardia italiana. Forse solo lo stesso compianto Francesco Grisi (che non a caso lo evidenziò ampiamente nel suo I Futuristi-Newton Compton nel 1990 circa…) sottoscriveva in pieno la diversamente esegesi di Tallarico pro Futurismo, dopo la scomparsa di Marinetti.  Parzialmente gli stessi Di Genova (poi “mentore” dello stesso Antonio Fiore Ufagrà, cosmo futurista pittore) e più recentemente anche Duranti, Antonucci e P. Bruni: fino alla New Wave più recente degli stessi Antonio Saccoccio, Vitaldo Conte, Riccardo Campa,  Stefano Vaj, Sandro Giovannini e chi scrive, dal punto di vista critico letterario sociale.  Si veda la revisione recente Marinetti 70 (Armando editore) non a caso con lo stesso Tallarico protagonista.  In tal senso come accennato, Tallarico merita oggi appunto un ruolo storico centrale ben piu significativo della pur grande azione di salvataggio e storicizzazione critico-positiva dei – forse- più noti storici e critici del futurismo, a partire dal secondo novento stesso inoltrato.  Grandissimi i contributi in tal senso dei vari Lista, Crispolti, Salaris, De Maria e altri, ma sempre come storici e critici, senza quel quid d’artista futurista (arte-vita, arte-scienza i link fondamentali…)  che solo ( e che Tallarico ha sempre espresso e tutt’oggi esprime) poteva permettere, di captare il futurismo ancora vivente e propulsivo in quegli anni di oscurantismo. Contributi quindi che oggi è tempo di ridefinire appunto storici, creativi come critica letteraria e d’arte, ma non Creativi in senso più profondo estetico contemporaneo, come invece riassumendo ha fatto e fa Luigi Tallarico, sempre attento anche al divenire neofuturista delle nuove generazioni.  Ulteriormente e sempre significativo, da ricordare con la massima altitudine una delle più recenti conferenze, a Roma, di Tallarico stesso, dedicata in tempo reale alla grande retrospettiva americana sul Futurismo nel 2014  a  New York, Guggenheim Museum, a cura dell’eccellente Vivien Greene che ha riportato anche criticamente il Futurismo alla ribalta internazionale.  In pillole, anche per le nuove generazioni appunto neo/net/post/trans futuriste è Luigi Tallarico il nostro critico, storicamente, di principale riferimento!

R.G.

Info wikipedia Luigi Tallarico