In
questo 2015, recentemente (9 novembre), Luigi Tallarico, celebre storico e
critico d’arte del futurismo, romano, ha tagliato il traguardo
ultralongevo dei 90 anni, 100-10 secondo il tempo futurista!: e ancora in gran forma, non a caso protagonista nell' "ultima" presentazione di Marinetti 70 presso il Sindacato Libero Scrittori Italiani (26 11 2015)
Si
veda wikipedia per una biografia esauriente, benemerito ufficiale di
Stato per la cultura italiana. Ora ci limitiamo a segnalare il ruolo
pressochè unico e peculiare di Tallarico per la storia del futurismo,
un poco ancora sottovalutato da certa area (quella critica futurista
stessa “tradizional”) : nel secondo novecento e non a caso complice
sinergico dello stesso Enzo Benedetto, l’ultimo in certo senso futurista
storico, con la rivista Futurismo Oggi, Luigi Tallarico è stato
l’unico, tra i critici a promuovere esplicitamente, esplorare e
divulgare con presentazioni e conferenze e libri, la continuità del
Futurismo storico, nonostante appunto certo ideologismo ben noto di
certa vulgata marxista che ha congelato anzitempo per 50 anni la più
importante avanguardia italiana. Forse solo lo stesso compianto
Francesco Grisi (che non a caso lo evidenziò ampiamente nel suo I
Futuristi-Newton Compton nel 1990 circa…) sottoscriveva in pieno la
diversamente esegesi di Tallarico pro Futurismo, dopo la scomparsa di
Marinetti. Parzialmente gli stessi Di Genova (poi “mentore” dello
stesso Antonio Fiore Ufagrà, cosmo futurista pittore) e più
recentemente anche Duranti, Antonucci e P. Bruni: fino alla New Wave più
recente degli stessi Antonio Saccoccio, Vitaldo Conte, Riccardo Campa,
Stefano Vaj, Sandro Giovannini e chi scrive, dal punto di vista critico
letterario sociale. Si veda la revisione recente Marinetti 70 (Armando
editore) non a caso con lo stesso Tallarico protagonista. In tal senso
come accennato, Tallarico merita oggi appunto un ruolo storico centrale
ben piu significativo della pur grande azione di salvataggio e
storicizzazione critico-positiva dei – forse- più noti storici e critici
del futurismo, a partire dal secondo novento stesso inoltrato.
Grandissimi i contributi in tal senso dei vari Lista, Crispolti,
Salaris, De Maria e altri, ma sempre come storici e critici, senza quel
quid d’artista futurista (arte-vita, arte-scienza i link fondamentali…)
che solo ( e che Tallarico ha sempre espresso e tutt’oggi esprime)
poteva permettere, di captare il futurismo ancora vivente e propulsivo
in quegli anni di oscurantismo. Contributi quindi che oggi è tempo di
ridefinire appunto storici, creativi come critica letteraria e d’arte,
ma non Creativi in senso più profondo estetico contemporaneo, come
invece riassumendo ha fatto e fa Luigi Tallarico, sempre attento anche
al divenire neofuturista delle nuove generazioni. Ulteriormente e
sempre significativo, da ricordare con la massima altitudine una delle
più recenti conferenze, a Roma, di Tallarico stesso, dedicata in tempo
reale alla grande retrospettiva americana sul Futurismo nel 2014 a New
York, Guggenheim Museum, a cura dell’eccellente Vivien Greene che ha
riportato anche criticamente il Futurismo alla ribalta internazionale.
In pillole, anche per le nuove generazioni appunto neo/net/post/trans
futuriste è Luigi Tallarico il nostro critico, storicamente, di
principale riferimento!
R.G.
Info wikipedia Luigi Tallarico
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