C'è chi si è scusato per la connessione lenta che gli impediva di visualizzare le immagini.
C'è chi si è allarmato per la censura su facebook (voce che stiamo tutt'ora fomentando).
C'è chi ha trovato offensivi i quadratoni bianchi (!), minacciando prontamente il ban.
Ma l'obbiettivo era anche questo, far parlare del nulla: quello che accade di continuo, insomma. Stavolta, però, la dinamica è nuda.
Questi social sono il nostro teatro dell'assurdo.
C'è chi si è allarmato per la censura su facebook (voce che stiamo tutt'ora fomentando).
C'è chi ha trovato offensivi i quadratoni bianchi (!), minacciando prontamente il ban.
Ma l'obbiettivo era anche questo, far parlare del nulla: quello che accade di continuo, insomma. Stavolta, però, la dinamica è nuda.
Questi social sono il nostro teatro dell'assurdo.
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