domenica 25 settembre 2011

D'un Soffio Suadente, Rinacqui



D'un suadente soffio, che non finii dall'asfalto sbranato.

















E fuoriuscii.
da quella fumigante carcassa di frantumi ferrosi.
invaso dalla pioggia progressiva dei vetri viatici del parabrezza.
E come quell'uomo che del Futuro profeta divenne, ne fuoriuscii
Infin riforgiato, dal fango.
ch' evaporando sotto l'azzurra dilaniata vernice,
m'inebriava del sentimento puro e illeso della morte
che con voluttuoso sarcasmo ti sfiora. 
come carezza della donna più amata fosse, 
dolcemente ti tocca.


Dilaniata, la pesante pelle turchina del bolide mio mentore 
che da greco Dio m'ha protetto,
per me or morente.
Come fossi un prediletto divino figlio dal tallone ancor vulnerabile
che troppe battaglie ha premuto.

D'un suadente soffio, che non finii dall'asfalto sbranato.
Ora come l'capitano d'un vascello corsaro,
della violenza seduttrice spoglio,
emergo,
dalla feccia dell'ancor bollente terra,
come dissuadendomi da un più intenso legame
di quel che l'umani fonde.

Da tiranno dominatore.
Conquistatore indenne dell'astrazione sconfinata che l'universale mente possiede.


E la natura, 
sempre avversa, 
che l'ora del colpo di grazia rosigando sferrarmi attendeva:
s'allontana,
fuggendo, nella notte più oscura che la luna ha spento,
credendo con lei anche l'anima mia m'abbandonasse.
M'ancora la violento, 
questa vita al limite vissuta,
che tutti schernisce,
per questa volta ancora,
'sti squallidi marinai che soli dalla corsa fuggono come
bambole che di sporcarsi temono:

Mendace ciurma di questa terra ch'arranca!

Ma solo chi la sorte tagliente sfida, l'assaggerà,
l'Eterno.
che sconfinati ricordi di fallace gloria, 
un giorno sacro li coglierà,
come 'l polline che l'api 'n 'uova vita tramutano.
Ovunque,
come quando l'irrise schiere, 
ciglia di tutte le già percorse vie
vengon violate,

come l'amor che, prima esitando, si
finalmente concede:
spalancandole, le porte ormai rugginite 
di quel che da impotenti testardi impossibile
si pensava.
Liberatorio, libertario, un altro solenne e tremendo passo,

avanti.


Dario Lapenta
23/09/2011

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