"La pittura e la scultura nelle epoche primordiali si preoccupano di suggestionare e suggerire e lo fanno con qualsiasi mezzo senza il più lontano accenno alla stupida esercitazione artistica. In quest’epoche felici non si conosce la parola arte e non si conoscono le artificiose suddivisioni di pittura, scultura, musica, letteratura, filosofia, poesia... Tutto invece è architettura perché tutto in arte deve essere creazione di organismi autonomi costruiti con i valori astratti della realtà. Ecco perché noi siamo recisamente e violentemente antiartistici, antipittorici, antiscultorii, antipoetici, antimusicali. Le opere d’arte dei selvaggi così fatalmente entrate nel processo di rinnovazione moderna provano la verità di quanto affermo".
(Umberto Boccioni, 1913)
(Umberto Boccioni, 1913)
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