In occasione dei 20 anni dalla morte di Guy Debord, venerdì
19 settembre si è svolto presso la Sala Consiliare del Comune di Sesta Godano (SP)
un incontro situazionista.
Con la presidenza di Roberta Biasotti e la presenza
dell’Assessore alla cultura Davide Calabria, sono intervenuti studiosi e
attivisti delle avanguardie di varia provenienza che hanno discusso sulle
teorie e pratiche situazioniste: Giorgio Amico, Pino Bertelli, Roberto Massari,
Sandro Ricaldone, Antonio Saccoccio, Alessandro Scuro. All’ultimo momento non
sono potuti intervenire Michele Nobile (che ha inviato un testo che in parte è
stato letto) e Donatella D’Alfonso.
L’incontro, lungi dall’essere un’erudita dissertazione, si è
presto trasformato in un vivace dibattito sull’attualità delle teorie
debordiane. Bertelli, Saccoccio e Massari, in particolare, hanno sottolineato
la necessità di continuare a sviluppare alcune intuizioni di Debord e di altri
situazionisti. La spettacolarizzazione del reale e lo «slittamento
generalizzato dell’avere nell’apparire» (Tesi 17 de La società dello spettacolo) sono oggi dati di fatto. Massari,
confermando alcune ipotesi di Nobile, ha svolto il proprio intervento su un
terreno socio-politico (merce, alienazione, capitale, lavoro). Saccoccio ha
insistito sul superamento dell’arte, segnalando che retrocedere su questo punto
significherebbe tradire tutta la teoria situazionista. Bertelli ha proiettato
il film di Debord La société du spectacle,
analizzando le tecniche di détournement
impiegate. Amico ha messo in evidenza l’importanza cruciale della figura di
Asger Jorn. Ricaldone ha mostrato come la genesi di alcune teorie situazioniste
sia da rintracciarsi nei movimenti d’avanguardia precedenti, soprattutto nel
Lettrismo. Ed è proprio sulle figure di Isou e Pomerand che si è soffermato
Scuro, avviando così la presentazione del suo libro – Il lettrismo - pubblicato dalle edizioni Massari, poi proseguita
con una lettura interpretata in sala.
Alcune tesi de La
società dello spettacolo sono state riproposte per la loro indiscutibile validità:
«Tutta la vita delle società in cui regnano le moderne condizioni di produzione
si presenta come un’immensa accumulazione di spettacoli. Tutto ciò che era direttamente vissuto si è allontanato
in una rappresentazione» (Tesi 1); «Lo spettacolo in generale, come inversione
concreta della vita, è il movimento autonomo del non-vivente» (Tesi 2); «Lo
spettacolo è il cattivo sogno della società moderna incatenata, che non esprime
in definitiva se non il suo desiderio di dormire» (Tesi 21).
Saccoccio e Bertelli hanno affermato che forse oggi può
servire più la visione di Raoul Vaneigem e del suo Trattato di saper vivere ad uso delle nuove generazioni che quella
di Debord. Tra gli intervenuti del non-pubblico presente in sala, va segnalato Stefano
Balice che ha sottolineato l’importanza delle teorie e pratiche elaborate da
Pinot-Gallizio.
Dibattito acceso, come prevedibile, sulla diffusione delle
tecnologie digitali e della rete globale, tra posizioni critiche/negative
(Massari e altri) e positive/possibiliste (Bertelli, Balice, Saccoccio).
L’argomento non è affatto secondario per lo sviluppo di una critica radicale
contemporanea e sarà certamente ripreso nei prossimi incontri.
Menzione speciale va fatta per il tour ciclo-situazionistico di Antonio Marchi che, partito da Trento in bici, ha fatto le seguenti tappe «storiche»: Alba, Cosio, Albisola, Sesta e ritorno a Trento.
Menzione speciale va fatta per il tour ciclo-situazionistico di Antonio Marchi che, partito da Trento in bici, ha fatto le seguenti tappe «storiche»: Alba, Cosio, Albisola, Sesta e ritorno a Trento.
Prima di passare a una simpatica cena sociale, Massari ha abbozzato
delle «conclusioni» del convegno (in realtà un non-convegno – come preannunciato e in accordo allo spirito
situazionista), frutto di due giorni di continue discussioni e inaspettate
derive sul territorio spezzino dell’alta Val di Vara. È stato dato appuntamento
per il prossimo incontro che, d’accordo con Roberto Peccolo, gallerista-editore
di Livorno che ha contribuito, con mostre e convegni, a documentare le vicende
del Lettrismo e dell'Internazionale situazionista - si svolgerà a maggio
prossimo nella sua galleria. Il nuovo evento verrà costituito come Punto della
Situazione n. 2. [Si può considerare «Punto della Situazione n. 0» la
commemorazione del 50° della fondazione dell’Internazionale situazionista,
svoltosi a Cosio d’Arroscia il 14/7/07, su iniziativa del Comune e alla
presenza, tra gli altri, di Simondo, Amico, Massari, Ricaldone].
Nessun commento:
Posta un commento