domenica 23 ottobre 2011

Come vaporizzare gli Indignados

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Tanto si è scritto e tanto si è detto in questi giorni di questo movimento di contestazione. Si è detto e si è scritto tanto, e male. Male perché il solito cronachismo/sensazionalismo spiccio ha come sempre prevalso su qualsiasi attenta analisi del fenomeno. E allora fiumi di inchiostro sul movimento violento, sul movimento pacifico, movimento no-global, movimento anticapitalista, etc. fino a morire dalla noia.

Qui vogliamo mostrare, invece, i limiti evidenti della rivolta degli indignados, così come si è manifestata nelle ultime settimane. Le migliori osservazioni in questi giorni sono venute da chi non si è lasciato condizionare dall'agenda mediatica e ha percepito con chiarezza ciò che manca a simili proteste. A ben vedere, siamo di fronte a tipiche contestazioni postmoderne. Contestazioni sterili, forse addirittura innocue, e questo per tre motivi principali:

1. I movimenti di rivolta nell’epoca postmoderna mancano di un vero pensiero radicale alternativo al sistema di potere che intendono contestare. Manca sostanzialmente una reale contrapposizione ideologica. Se andiamo in giro a leggere i documenti scritti che figurano come “manifesti” di questo movimento di "indignati", ci si ritroverà subito nella miseria ideologica più totale.

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2. Il secondo aspetto per cui le contestazioni postmoderne sono innocue è che si tratta di rivolte spettacolarizzate. Come si può vedere dai tanti filmati (ormai circolanti anche in rete) la partecipazione ad eventi del genere non è tanto sentita visceralmente, quanto indotta dalla caciara mass-mediatica che crea nei cittadini-spettatori quasi uno stato di trance per cui occorre esserci ad ogni costo per poter apparire nel grande evento mondiale (non si risentano coloro che hanno partecipato invece infiammati e infiammando, queste parole non sono rivolte evidentemente a loro).

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3. Altro aspetto piuttosto deprimente è che queste contestazioni nascano solo in momenti di crisi finanziaria. Non bisogna essere troppo felici per questo tipo di rivolte, perché sono rivolte del ventre (e qui Marinetti docet). D’accordo, anche il ventre ha le sue buone motivazioni, ma non di solo ventre si vive. Un movimento lucido è in grado di percepire anche a stomaco pieno i limiti di un sistema di vita mortificante. Occorre ribellarsi ad un modo di vivere non perché affamati, ma perché istintivamente ben consapevoli che si possa vivere meglio. D’altra parte da affamati è anche difficile che si trovino soluzioni brillanti.

Per questi motivi le contestazioni postmoderne risultano tanto noioInserisci linkse. Non brilla l’individuo; non brilla il pensiero; non brilla l’azione. L’individuo si riunisce in folle, che diventano ben presto masse; il pensiero è assente; l’azione senza pensiero può essere solo vano teppismo.

Non siamo contro le folle, siamo per le folle agitate da grandi ideali. Ma le folle senza ideali diventano masse. E noi siamo contro le masse.

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Se vuoi ribellarti a qualcuno e a qualcosa. Se hai dentro il fuoco. Se vuoi abbattere il vecchio e ricostruire un mondo nuovo. Non pensare a questo modo. Non usare queste parole. Colpisci al cuore il sistema e re-inventalo da capo. Torna vivo!

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