venerdì 18 ottobre 2013

“Corpi di-segni d’arte” (di Vitaldo Conte): Pulsional Ru.mo.re e vaporizzazioni in Accademia

Arte Vaporizzata e Pulsional Ru.more protagonisti all'Accademia di Belle Arti di Roma. Questa la sintesi di Vitaldo Conte con gli interventi dei partecipanti all'evento (Salvatore Luperto, Lidia Reghini, Lamberto Pignotti, Antonio Saccoccio, Helena Velena).


Presentazione di Vitaldo Conte   

Ho voluto presentare questo evento come un percorso teorico “aperto” ad alcune possibili emergenze, anche estreme, presenti nella creazione di oggi. È stato espresso, oltre che dalle mie considerazioni, soprattutto attraverso interventi e video di alcuni dei suoi (e miei) compagni di viaggio. I “corpi di-segni” sono uno spaccato d’arte che si riconosce in oper/azioni di confluenza e contaminazione sinestetica tra i vari linguaggi – arte, scrittura, musica-suono, corporeità –: fino alla dispersione ambientale, all’azione performativa, all’open space virtuale e alle dimensioni dell’invisibilità. Il susseguirsi degli interventi e dei video ha “cucito” il corpo-teoria di questo di-segno d’arte.
Il primo momento è stato dedicato alla proiezione del video Sal Salina Salento (il Mito della Poesia Visiva), prodotto dal Museo d’Arte Contemporanea di Matino e realizzato dal suo direttore artistico Salvatore Luperto, che è intervenuto per l’occasione. Il video (con voce-performance di Liliana Ebalginelli e musiche di Biagio Putignano) è stato girato nella Salina dei Monaci di Torre Colimena nel Salento, per i cinquant’anni dalla nascita, a Firenze (nel 1963), della Poesia Visiva. “Il video narra la sacralità dei legami, delle connessioni nel Cosmo. Di ogni parte con ogni altra, di ogni parte col tutto. Gli opposti ritmano il divenire, vivono l’uno dell’altro; luce e buio, spazio e materia, suono e silenzio, voce e silenzio. E tutto è segno e pensiero, mistero”. (Luperto)
Nel mio successivo intervento (con un video esplicativo) sulle scritture d’arte sul corpo, ho focalizzato l’attenzione su come la pelle possa tramutarsi, in numerose esperienze del ‘900, in carta e pergamena, tela o partitura “da scrivere, di-segnare, suonare, dilatare, come un estremo testo che vive”. Non mancano, per esempio, nelle vicende artistiche italiane degli anni ‘70, esempi di “segnature” del corpo-supporto: come quelle di Ketty La Rocca, Guglielmo Achille Cavellini, Claudio Parmiggiani, Tomaso Binga, ecc.  
Le scritture extreme si disperdono sempre di più in molteplici lingue d’arte, anche per divenire “geo-corpo-grafie” tra visibile/invisibile. Da qui l’aggancio a due successivi video ondeggianti tra poesia, azione, manipolazione concettuale. Il primo è su Lamberto Pignotti (uno dei fondatori della poesia visiva), il cui lavoro-pensiero si pone come una continua sinestesia poetica che oltrepassa le dimensioni e la visibilità dell’opera e della presenza dell’autore. Nel secondo video (realizzato da Laura Baldieri) Lidia Reghini (critico d’arte) entra in relazione creativo-concettuale in/con/su Vitaldix, il mio avatar creativo, in un evento collettivo ad Orte, espresso con il gioco delle parti e la ricerca di un’arte vaporizzata al limite dell’invisibilità: “Vitaldix, oltre il gioco dell'identità multipla innesta assalti armati alla caparbia banalità dei salariati benpensanti accademici... Vitaldix è uno, qualcuno, tutti e nessuno...” (Reghini)
L’ultimo momento dell’incontro, che ha suscitato anche qualche momento di “rea(anima)zione” accesa da parte del pubblico, è stato incentrato con un video e interventi sul progetto di Pulsional Ru.mo.re! (CD – Avanguardia 21), che, oltre da me, è stato curato da Antonio Saccoccio (teorico net.futurista e oltre-artista) e da Helena Velena (anarco-riferimento del pensiero transgender). Saccoccio presenta il “Pulsional Ru.Mo.Re! in una sintesi estrema: impiego s-regolato della voce in parole/suoni/rumori; sostituzione del preparazionismo compositivo (a tavolino) con l’intuizione estemporanea (in tempo reale); dialogo/combattimento tra voci simultanee; vaporizzazione della Musica e dell’Arte; ribellione sonora neotribale contro i meccanismi di ordine, controllo e normalizzazione globali”. Per Helena Velena è “Esplosione incontrollata dell’inconscio e rimodulazione – rimodellazione delle forme date, impiastricciamento degli stili, rikombinante del DNA della Musica dalle origini ad ora, liberazione da ogni forma pre/definita, e soprattutto processo di comunicazione e comunicazione della Sacralità del Messaggio. S/Formazione dell’In/Contenuto. Tutto ciò & molto altro, è Pulsional...”. RU:MO:RE! che, la sera stessa, è stato protagonista (come ulteriore sconfinamento e “commento” di questo evento) di un Live Radio Concert a Radio Popolare Roma con la nostra triplice partecipazione. 

In “Accademia in Campo”: Accademia di Belle Arti di Roma / Campo Boario _ 6 ottobre 2013


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