mercoledì 10 ottobre 2012

Trans Art: le nuove avanguardie tra sesso, pulsional ritual, fantascienza (di Lucresia Dono)


Per la Gepas (editore siciliano) è appena uscito Pulsional TransArt, piccolo grande omaggio ma in feedback per così dire (quasi tutti critici e artisti militanti) allo storico d'arte e scrittore Vitaldo Conte, romano, docente per tanti anni all’Accademia di Belle Arti a Catania e dal 2012-13 a Roma.
Nel volume contributi vari (anche poesie visive e grafiche di rara bellezza almeno «plastica») di figure quali Carmelo Strano (prestigioso storico dell’arte d’avanguardia), Giovanni Sessa, tra i filosofi ed estetologi più culturalmente “scorretti” in Italia del nostro tempo, Marco Fioramanti, animatore di preziose riviste d'area. Ma ci sono anche Orazio Parisi, Simona Di Bella, Maria Gabriella Adamo, Michele Romano... e non ultimi, Antonio Saccoccio e Stefano Balice, i rivoluzionari net.futuristi del web e ricercatori cyberculturali, tra i più avanti della Rete, e Roby Guerra, scrittore e promotore del nuovo futurismo (edito anche da Armando di Roma).
Pulsional TransArt diviene un autorevole quasi-manifesto collettivo e di intenzionale divulgazione programmatica delle ultimissime avanguardie italiane del nostro tempo: non a caso TransArt è presentato come complementare al volume stesso di Vitaldo Conte (antecedente di alcuni mesi) Pulsional Gender Art (Avanguardia 21 ed., Roma) e precede Pulsional Ritual (in pubblicazione con Gepas) ... number 3, scritto dallo stesso Conte con Giovanni Sessa.
Questi testi costituiscono una analisi ardita e globale, ricognizione inedita su lacune critiche degli ultimi decenni di alcune avanguardie estreme, pur ben decollate in certo underground e overground: avanguardie perturbanti e semplicemente diversamente scandalose.
Tutti almeno nell'arte contemporanea conoscono – fiorite verso fine secolo – certe poetiche liminari, visive e sonore, certe espressioni performative particolari post Body Art, ciberpunk eccetera, sorta anche di superpop capace di assimilare sia certa fenomenologia erotica, se non porno, sia certi orizzonti postmoderni se non postumani e neofuturisti stessi. Gli esiti estetici sono chiaramente effetto e sublim-azioni d'arte dalla/nella mutazione postindustriale e elettronica, nuove gestalt e percezioni tra le “cose” umane e sociali.
È in emersione, dopo Conte e colleghi, una nuova possibile ma multipla e quasi Terza Avanguardia, dopo quelle storiche e quelle del secondo Novecento, sia più radicali nella creazione o invenzione o rappresentazione estetica, sia socialmente anti-ideologiche e quasi sorta di human-hackers on line e off.
Porno Art, Dangerous Art, Cybersex, Nuovo Rumorismo, Net.futurismo, tra parola e azioni performative, computer music, eccetera segnalano una nuova paradossale arte (o anche oltre-arte) del nostro tempo  che ha fatto tabula rasa di logiche del senso, del segno, del significante, per ricombinare il medium messaggio nella pura vertigine desiderante: automaticamente sovversivo (e tecno-sovversiva è definita da certa critica questo nuovo magma delle avanguardie in questione).
Per intenderci la poetica cinematografica di un Peter Greenaway pare quasi un registro di sistema dei nuovi trans-artisti: ma nulla di postinformale o tardoconcettuale.
La ricerca della Nuova Bellezza è una sublime azione letterale e intenzionale, i software...  nei vari (oltre allo stesso Conte attraverso il suo avatar Vitaldix con le T Rose) Helena Velena, Laika Facsimile e diversi altri intercambiabili in un certo senso. Lo stesso Roby Guerra con la sua poesia visiva Moana Lisa Cyberpunk, quasi il suo volume omonimo di fantaporno, qua in versione nanocompressa (Diversa Sintonia), sconcertante e ammaliante secondo critici d'arte science fiction quali Battisti e persino Futurshock, affascinante e storica rivista del genere, diretta da A. Scacco, fantascienza cattolica, pure appunto capace di citare un volume trans art simile... (cybersex nello specifico). Chiaramente l'iniziazione simbolica di una nuova umanità è figlia sia della Rete sia della libertà, in fondo la X di cui parlano i Trans-artisti quale metodo iper-scientifico del fare arte oltre-arte (Saccoccio e Balice) nel XXI secolo.
E la stessa Rosa di silicio d'oro (costante nelle stesse splendide poesie visive-covers-locandine dello stesso Conte), sempre archetipo ma dinamico dell'estetica del pornoneuromanticismo, dello stesso Vitaldo Conte, spine incluse, da Valentine de Saint Point a Moana Pozzi al sogno indicibile di Freud e Lou Salomé (e la conoscenza come Eros...), la macchina-corpo senza organi di Delouze o Baudrillard aggiornate,  multiple, ora senzienti e innamoranti, «Cavalcare la tigre» della Modernità Duemila, con la velocità magari del Ghepardo... «Eppur si... Ama».

(di LUCRESIA DONO)



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