giovedì 29 dicembre 2011
mercoledì 28 dicembre 2011
eee allora visitate http://caramodium.blogspot.com il blog dei fumetti brutti e inguardabili! e per carità di dio come si fa a disegnare e a guardare certe cose! ma ha una buona causa, aiutare le persone a distruggere i preconcetti e a crearne di molti altri! o tutto il contrario... insomma, visitate questo blog e interpretate
domenica 25 dicembre 2011
giovedì 22 dicembre 2011
NOISE Community, La comunità del rumore!
Cosa è NOISE?
NOISE è una comunità sociale per rumoristi, artisti sperimentali d'avanguardia, ma anche per musicisti e band o più semplicemente per chiunque desideri seguire il panorama più underground e antimusicale entrando in contatto diretto con gli artisti, diventando parte di un'assetto musicale nuovo, un solido muro dei pionieri del suono estremo.
Chi puo iscriversi a NOISE?
Chiunque! ma come detto sopra, è una comunità particolarmente indicata a mentalità perlopiù antesignane.
Come posso diventare un membro di NOISE?
Vai su noisecommunity.webs.com e registrati.
Quali sono le funzionalità di NOISE?
Accesso ad un profilo personale con bacheca personale, contatto diretto con gli altri membri e gli artisti militanti nella comunità, condivisione libera di tracce e news, condivisione libera di video nel canale globale della comunità, possibilità di partecipare alle attività comuni periodiche del sito, ma anche di proporne liberamente! possibilità consigliare aggiornamenti e nuove applicazioni al sito...
NOISE is a social community dedicated to noise and experimental artists but also for musicians and bands and all the people who want to share arts and underground movements.
Make with your contribution this meeting point a really place for all the artists who need a place for his creations, supports the other artists and the other artists will support you.
lunedì 19 dicembre 2011
Avanguardia 21 Edizioni pubblica un altro testo estremo: Pulsional Gender Art di Vitaldo Conte
Nel volume ampio spazio dedicato alle avanguardie storiche (Futurismo, Dada), cenni interessanti al Situazionismo e alle TAZ, un capitolo dedicato alla poesia sonora (Demetrio Stratos etc.) e un altro a Futurismo Oggi e alle avanguardie contemporanee (Net.Futurismo, Transumanismo, FuturDada, MAV).
Il volume è in vendita online sul sito della casa editrice a 12.21 euro. Per informazioni scrivere a: info@avanguardia21.it
Asino Rosso terzo compleanno in 3D
domenica 18 dicembre 2011
Per una pornografia degli odori - manifesto animale
Tramite la pornografia, estensione ed espressione pura di un erotismo preconfezionato su cui fondiamo il mercato e i rapporti umani, è possibile educare i nostri desideri.
Purtroppo, la scarsa consapevolezza di questo potenziale ha portato il porno ad adattarsi alle comuni logiche di mercato. Le conseguenze principali sono:
- la totale assenza di un coinvolgimento emotivo da parte del consumatore (disumanizzazione dei suoi desideri)
- la ricerca costante di un elemento quantificabile che possa compensare il suddetto coinvolgimento.
In altre parole, venuta a mancare la componente umana, alla pornografia non resta che rincorrere il record delle tette più grosse, della gang bang più numerosa, del cumshot più abbondante, del pisello più lungo. La mancanza di un contesto in cui immergersi, di un'esperienza da vivere, viene compensata con cifre abbastanza grandi da imporre l'attenzione sul prodotto. In questo modo, una versione distorta e calcolabile della sessualità si fa largo in noi, portando con sè il marciume di una società in saldo.
Cosa può fermare l'alienazione che deriva da questa pornografia? Si può pensare ad una pornografia alternativa?
Considerando l'importanza determinante che ha lo scambio di feromoni nell'attrazione sessuale, si può pensare ad un coinvolgimento del canale chimico-olfattivo per la trasmissione di materiale pornografico. Questo è il metodo più immediato per riavvicinare qualcosa di irrealmente estraneo come la pornografia al nostro vissuto, creando un contesto in cui immergersi.
Tramite la pornografia degli odori sarebbe possibile agire ancora più efficacemente sui nostri desideri, e questo costituirebbe un pericolo se a diffonderla fosse qualcuno motivato dal controllo sulle relazioni sociali. Per questo motivo, i primi a comprendere le potenzialità di una tale tecnologia dovranno essere persone consapevoli e mosse da un sentimento libertario, motivate dalla volontà di riappropriarsi dei rapporti umani.
Con questo manifesto, intendo preparare le masse di ribelli alla guerriglia mediatica che si svolgerà molto presto.
Riprendiamoci la pornografia!
sabato 17 dicembre 2011
Christmas Noise Fest Live
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† FUKTE
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...
† NASCITARI
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† POSEITRONE
http://
† EUGENOISE
http://www.facebook.com/
† SANTA KLAUSTR
http://image.forumfree.it/
† ORACOLO ITALO TEDESCO
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† ERODE
http://
† OMBRE ELETTRICHE NATALIZIE
Mamma ho perso l'aereo
Vacanze di Natale
La vita è meravigliosa
La storia infinita
Una poltrona per due
PERICOLO DI CROLLO!
Causa instabilità della torre i live inizieranno effettivamente alle 21 per finire tassativamente alle 23 onde evitare ulteriori danni strutturali.
A seguire Jukebox Anarchico ad oltranza
† INGRESSO LIBERO †
DIRTMOR / PRC TREVISO:
http://maps.google.it/
martedì 13 dicembre 2011
se odi la censura comincia tu a togliertela!
Una volta completata l'opera, non deve seguirti più perché il meccanismo è fatto in modo che sarai tu a censurare te stesso. Per questo trovi legittimo stare seduto ore davanti alla tv, al cinema, ai concerti, a scuola, senza fiatare, perché tu, uno tra molti, non sei quello che sta parlando, per cui... zitto. Ci sarà forse un momento opportuno e in quel momento con molto garbo e cortesia, alzerai la mano, aspetterai il tuo turno e quando ti sarà concesso parlerai.
Ti sembra tutto legittimo? Non lo è.
Ti sembra assurdo e irreale? È la quotidianità.
Ecco perché facciamo (anche) le cene con delitto. Ecco perché spostare la sede delle cene con delitto al cinema (al cinema col delitto!) è un ottimo modo per rendere ancora più evidente questo effetto: l'insonorizzazione della sala cinematografica si strappa con violenza quando viene stuprata dalla viva voce o dal microfono e se quella voce è la mia... beh, è davvero imbarazzante! Devo chiedere il permesso, devo essere davvero sicuro che quello che sto facendo è legale!
Raccontato qui su questo post sembra inverosimile, eppure è questa la nostra esperienza. Durante la serata, il pubblico (che piano, piano, ormai non lo si può più definire pubblico) pone domande ai personaggi e tutte le domande cominciano con la stessa formula: posso chiedere... , vorrei fare una domanda..., volevo sapere...
Sempre.
Per essere sicuri che i presenti se ne rendessero consapevoli, abbiam fatto anche giocosamente notare quest'uso: il commissario ha già detto che potete/dovete far domande, non c'è bisogno di richiederlo ogni volta. Nonostante questo, è stato irresistibile: ogni successiva domanda continuava a cominciare con ridondanti forme di cortesia del tipo 'ti prego, posso parlare...'
Si capisce allora la necessità di strutturare anche una banale serata di intrattenimento; lasciando facilmente fruibili i contenuti, si può lavorare sul setting, il luogo e la forma fino al punto da diventare complici della più grossa rivoluzione della comunicazione che si possa attuare in questo periodo postmassmediale: la creazione di un paradigma dello spettacolo molti a molti. Sia chiaro, non è ozioso: se l'abitudine a questa struttura comunicativa è trascinata fuori dal contesto performativo direttamente dentro la vita, la rivoluzione è compiuta!
Questo è il compito dell'arte d'avanguardia oggi e questo è quello che facciamo al cinema con delitto.
Avanguardia di massa, infatti la rassegna è proseguita con ottimo riscontro di pubblico (fino alla terza serata) e con abboccamenti con altre sale; diciamoci la verità: escono serate davvero divertenti!
lunedì 12 dicembre 2011
SVARIONE DI SVARIONI 2
Laika Facsimile e Vitaldix CiberSex in T-Rose Vision VX21
venerdì 9 dicembre 2011
lunedì 5 dicembre 2011
domenica 4 dicembre 2011
mercoledì 30 novembre 2011
la musica non è solo inutile, è proprio dannosa!
Ieri sera parlavo con un collega netfuturista della possibilità di estendere il principio della musicoralità ad altre fonti quotidiane di pseudo.suoni o quasi.suoni. La sfiga di un movimento artistico anarchico è che, se anche sostanzialmente ci muoviamo con ideologia compatta e coerente, non è possibile (o è molto difficile!) conoscere tutta la produzione creativa di tutti i colleghi.
E infatti, questo prode compare, non solo mi annuncia che altri esperimenti sono stati fatti in questa direzione, ma che egli stesso ha pubblicato un intero album tutto dedicato a questa idea: educare l'orecchio ad ascoltare i rumori usando la sua affinità indotta per la musica.
Il fatto è che l'idolatria mercato indotta nei confronti della musica pop al fine di accentrare movimenti di soldi tutti attorno ad un unico controllabile punto, la star, ha diseducato l'orecchio della gente a sentire, ascoltare e trarre piacere dal rumore. Oggigiorno musica è sinonimo di esperienza acustica piacevole (è musica per le mie orecchie) e rumore è sinonimo di esperienza sgradevole. Solo che per avere la musica devi accedere ad una fonte (guarda un po'?) rigorosamente a pagamento, invece il rumore è dappertutto: stessa differenza che c'è tra l'acqua del rubinetto e l'acqua in bottiglia (la musica è rumore in bottiglia). Ma non voglio farne qui un fatto economico, quanto piuttosto un fatto... vitale! I rumori fanno parte della nostra vita, come il tramonto, come i fiori (forse un po' meno), come facebook, come... dire che il rumore è sgradevole a priori è sintomo di incapacità di ascolto; ci sono rumori sgradevoli e rumori soavi, la capacità espressiva dei rumori è matematicamente infinitamente più ampia di quella dei suoni, non avendo i vincoli del ritmo e dell'armonia.
Dal momento in cui ti hanno convinto che la musica è il bene e il rumore è il male, cominci a rifiutare l'ascolto dei rumori che naturalmente ti circondano, per cercare una fonte acustica artificiale con la quale sostituire la colonna sonora della tua vita. Non è questo che fanno i 'ggiovani che girano con le cuffiette sparate a palla? L'equivalente acustico di mettere uno schermo davanti agli occhi e girare per strada osservando una realtà virtuale; nota quanto siano riusciti in questo intento: comunicare attraverso realtà virtuali come la rete è, per l'opinione pubblica, un terreno pericolosissimamente minato, ascoltare musica è invece indice di sensibilità e raffinatezza.
Il netfuturismo è un movimento artistico di avanguardia di massa, nostro preciso compito (preciso compito dell'arte!) è quello di capire prima (cosa velocissima) e spiegare poi (cosa difficilizzima). Per questo il tentativo della musicoralità è quello di rendere evidente a tutti la musicalità del parlato e il tentativo dell'album sopra linkato è quello di rendere evidente la musicalità di rumori quotidiani partendo da quelli più quasi musicali e fondendoli con brani musicali ai quali la gente è già abituata: si tratta di cantare la colonna sonora della nostra giornata.
Il risultato di Stefano Balice merita di essere segnalato, perché può essere un altro veicolo per ritrovare il contatto con i rumori della quotidianità, per scoprire una volta in più che l'arte non è qualcosa che si va a cercare in un museo, in un teatro o in un concerto, ma è parte fondamentale della nostra esperienza quotidiana: arte è vita!
redenzione: non penso affatto che la musica sia... il male, credo solo sia una parte mooolto limitata dell'esperienza sonora che possiamo fare. Ciò che è sbagliato è il ruolo di principessa acustica che le è stato assegnato a discapito del rumore. Si tratta solo di ribilanciare un po'.
lunedì 28 novembre 2011
domenica 27 novembre 2011
INTERNATIONAL YEARBOOK OF FUTURISM STUDIES - VOL. 1 - 2011
Tra le altre cose è presente anche il Manifesto net.futurista "Dobbiamo uccidere il Futurismo", tradotto in inglese dalla nostra Loretta Bertoni con il titolo "We must kill Futurism", preceduto da una mia breve presentazione del Net.Futurismo: "A short presentation of Net.Futurism".
Qui trovate gli abstract di tutti gli articoli e i saggi critici. Qui sotto vi copio l'abstrac dedicato al net.futurismo.
3) Antonio Saccoccio
WE MUST KILL FUTURISM! Net.Futurist Manifesto, 20 February 2009
This manifesto was written in January−February 2009 as a remonstration against the official celebrations of “100 Years of Futurism”, primarily as a means of stimulating a debate on the topical relevance of Marinetti’s ideas. It opposes the majority of activities undertaken during the centenary and expresses dissatisfaction with the ways in which Futurism has been defused and robbed of its creative potential. This manifesto therefore demands the death of Futurism itself.
Qui trovate l'indice completo del volume.
ad futurum
sabato 26 novembre 2011
Iniziazione Rumore Nero
lunedì 21 novembre 2011
venerdì 18 novembre 2011
venerdì 11 novembre 2011
Manifesto del futurismo smodato (11-11-11)
MANIFESTO DEL FUTURISMO SMODATO
L’umanità cammina verso l’individualismo anarchico...
F. T. Marinetti
Exordium
Oggi, 11/11/11, quando il numero sacro del futurismo si presenta in forma una e trina, quando il numero bicornuto venerato da FT Marinetti colora di rosso incandescente i nostri calendari, quando il numero che supera il sistema decimale delle dieci dita e delle limitazioni umane accompagna il sorgere del sole novembrino nell’anarchica e illogica estate di San Martino, noi futuristi del XXI secolo ci accingiamo a pubblicare il centoundicimilacentounesimo manifesto futurista: il Manifesto del futurismo smodato!
Pars destruens
Sull’onda del centenario della fondazione, si fa un gran parlare di futurismo, ma il termine è usato troppo spesso a sproposito, ai limiti dello stupro linguistico. In tale situazione, non è azzardato parlare di usurpazione.
Un partito decide di chiamarsi “Futuro e libertà”, i suoi militanti si definiscono “futuristi”, la loro fondazione si chiama “Farefuturo” e il loro giornale di partito “Il futurista”. Riconosciamo che tanta attenzione a nomi e simboli che ci sono cari ci lusinga. Riconosciamo che, a riguardo di alcune questioni bioetiche, il neonato e soltanto sedicente partito “futurista” ha con noi qualche punto in comune. Il suo capo votò “sì” ai referendum sulla fecondazione artificiale e la clonazione terapeutica. Ma questo è tutto quanto possiamo riconoscere. Il resto è tristezza. Può un partito che si richiama nominalmente e simbolicamente al “futurismo” schierarsi strategicamente con il centro moderato cattolico? Può un partito “futurista” essere impegnato, tranne qualche frangia, a chiamare a raccolta tutti i benpensanti, i perbenisti, e coloro che pensano che la political correctness sia un totem e l’autodeterminazione un tabù?
Non bastasse “Futuro e libertà”, è in circolazione anche “Libertà e futuro”. Attenzione! Non è una patacca. È un’associazione politica, una lista civica, un movimento nato ancora prima del partito scissionista della destra, e proprio in concomitanza con il centenario del Futurismo. Peccato che – come il quasi omonimo partito politico – non mostri alcuno slancio rivoluzionario, avanguardista, prometeico. Del resto, è noto che invertendo l’ordine dei fattori il prodotto non cambia.
Oltre ai politici di professione, ci sono politici per missione. Un industriale aristocratico ha chiamato la propria fondazione “Italia futura”, una fondazione che si è dotata di sedi territoriali e assomiglia ormai a un vero e proprio partito. Un giorno sì e un giorno anche, il nostro minaccia di entrare in politica. Certo, questo imprenditore ha dei meriti che gli debbono essere riconosciuti: ha dato lustro alla tecnologia e all’ingegno italiano nel mondo. FT Marinetti non sarebbe forse fiero dei suoi bolidi rossi, considerando che il rosso è il colore del futurismo e la velocità la sua religione? Non sarebbe fiero di questi gioielli della meccanica che portano l’emblema dell’eroico aeroartista Francesco Baracca? Ma, anche in questo caso, il riconoscimento deve fermarsi qui. L’industriale in questione, tirato per la giacca da destra e da manca come salvatore della Patria, minaccia di scendere nell’arena politica… Bene! Bravo! Con chi? Con il centro moderato cattolico! Che c’è di futurista, o anche semplicemente di futuro, in tutto questo?
Per farla breve, è tutto un pullulare di futuristi a modo. Giriamo allora a questi sedicenti futuristi, e in particolare a quelli di “Futuro e libertà” – dato che fanno riferimento esplicito al futurismo storico – la domanda che FTM fece ai comunisti italiani:
1. Siete voi disposti come noi a liberare l’Italia dal Papato?
2. Vendere il nostro patrimonio artistico per favorire tutte le classi povere e particolarmente il proletariato di artisti?
3. Abolire radicalmente tribunali, polizie, questure e carceri?
Se non avete queste tre volontà rivoluzionarie, siete dei conservatori, archeologi clericali polizieschi e reazionari sotto la vostra vernice di comunismo rosso. Vogliamo liberare l’Italia dal papato, dalla monarchia, dal Senato, dal matrimonio, dal Parlamento. Vogliamo un governo tecnico senza parlamento, vivificato da un consiglio o eccitatorio di giovanissimi. Vogliamo l’abolizione degli eserciti permanenti, dei tribunali, delle polizie e dei carceri, perché la nostra razza di geniali possa sviluppare la maggior quantità possibile di individui liberissimi, forti, laboriosi, novatori, veloci. Non soltanto siamo più rivoluzionari di voi, socialisti ufficiali, ma siamo al di là della vostra rivoluzione.
Premesso che non siamo qui per sottoscrivere alla lettera, per elevare a Verbo, ogni frase pronunciata cento anni fa da Marinetti (questo sarebbe davvero antifuturista!), ci pare nondimeno possibile distillare da questa lista di idee-azioni – attuali o inattuali, praticabili o utopiche che siano – lo spirito anarco-rivoluzionario che le anima. I futuristi (quelli veri) erano più rivoluzionari dei comunisti, più a sinistra della Sinistra Ufficiale. In questo senso erano Al di là del comunismo. Ma voi siete ben al di qua persino della Democrazia cristiana. Perché allora questo stupro linguistico? O forse dovremmo farvi un’altra domanda: avete mai letto un manifesto futurista?
Per riassumere, quando una serie interminabile di partiti, fondazioni, riviste, blog ha iniziato ad inneggiare ad una controfigura di futurismo – flaccido, moderato, misurato. Quando il nome “futuristi”, prima irriso o dimenticato, è tornato di moda, purché sia a modo, a noi FUTURISTI VERI, noi che futuristi lo siamo sempre stati, non resta che dirci SMODATI. Non abbiamo altra scelta. Per prendere una salutare distanza da questa pantomima, dobbiamo definirci smodatofuturisti.
CONTINUA OVUNQUE NEL CYBERSPAZIO
mercoledì 9 novembre 2011
martedì 8 novembre 2011
fabiorosho presenta FREAKS - audiovisivo di manipolazione estrema polimediale
ANDREA LEONESSA PRESENTA ANNI DI CARNE
lunedì 7 novembre 2011
sabato 5 novembre 2011
i/d/e/n/t/i/t/à - Laika Facsimile
martedì 1 novembre 2011
Riempi lo spazio bianco
venerdì 28 ottobre 2011
martedì 25 ottobre 2011
domenica 23 ottobre 2011
Vapore digitale per gli Indignados
“La produzione di troppe cose inutili, genera troppe persone inutili!” Karl Marx
Se l' Italia fosse una Nazione evoluta al passo (di corsa) con le sue unità umane a base carbonio storicamente migliori e tutt''oggi Modelli d'Educazione alla Verità, la Libertà e la Democrazia, vale a dire Leonardo Da Vinci, Galileo, Marconi, Fermi, Marinetti... Rubbia, Zichichi, Rita Levi Montalcini... ogni commento sarebbe mero file temporaneo...
Ma l'Italia odierna, unico paese in Occidente, è ancora impiovrata dalla mitologia comunista del 68 e del 77, fascisti rossi all'epoca, oggi fascisti rossi e verdi, pseudorivoluzionari, persino i cosiddetti Pacifici (lo sono anche ma meri agnelli nelle fauci dei lupi, come il Gatto di Schroedinger, non si capisce mai con certezza fino a che punto ingenui....certamente non tutti soltanto ingenui, vedi il trattamento sanitario da Soviet regalato dai Pacifici (nessun incappucciato, anzi pensionati persino di chiara matrice postcomunista, al leader radicale Marco Pannella....)
Una pseudogenerazione, inventata recentemente dai fascisti rossi contemporanei e persino parlamentari (mere clonazioni di altri Cattivi Maestri del 77.. e del... 68...), i cosiddetti Indignatos Made in Italy, ha disvelato al mondo intero la degenerazione collettiva dell'Italia purtroppo reale odierna... Una pseudogenerazione molto diversa dalle News parallele internazionali, dove le proteste centrano benissimo l'Usura mondiale bancaria, in Europa e Usa in particolare, della quale per 50 anni parlò inascoltato un certo Ezra Pound... Dove bisogni e sogni puntano più consapevolmente ad un Netcapitalismo più evoluto, più umano, meno reificato dal Dio Mercato, ma quasi nessuno si sogna... neppure di abbandonare un marciapiede autorizzato... e solo quello!!!! Quelli che lo fanno ...Obama ne ha arrestati 1000!!!
No, l'Italia ha bisogno e sogno il più presto possibile, alla velocità persino dei neutrini, per non venerare ancora Vico e Benedetto Croce e un nuova stagione degli anni di piombo, di farla finita con 77 e 68 e utopie suicidali pseudorivoluzionarie. Persino le scimmie -grazie agli etologi- si sono evolute nel frattempo.... L'Italia ha Sogno e Bisogno soprattutto di una nuova generazione, già nata peraltro, che imponga i diritti ed i doveri del (al) futuro con un nuovo DNA sociale e rivoluzionario autentico, laddove soltanto la conoscenza scientifica, la tecnoscienza è oggi Legge Reale e Virtuale dell'avvenire non alienato e peggio neobarbaro, ma capace di Sopravvivere e soprattutto Sopra-Vivere.
Una Netgeneration figlia del computer e di Internet, non per chattare o organizzare rave black bloc, anziché scopare a 20 anni!!!, innamorata della nuova conoscenza scientifica e sociale postWeb, avanguardia persino del nascente Uomo 3.0, mentre Indignados nazionali compagni o camerati o fratelli che siano (sempre lì, mein fuhrer, Compagno, Pater Noster...) neppure sono al 1.0...., è questa Enterprise di gioventù meritocratica e superdemocratica di cui l'Italia di Leonardo e Galileo e Marinetti... ma anche del Signor Rossi o del Signor Mario ha necessità fisiologica per gli anni venturi....
Anche perchè..., se “la storia non fa nulla” (sempre Marx!), i fatti sì... E lo si sa dal secolo scorso, ogni Piazza Rossa diventa un bagno di Sangue, Gulag... Quando nel DUEMILAEUNDICI, il mondo, piaccia o meno a troppi pitecantropi sopravvissuti, è Computer e – password fondamentale, navigandoci con materia cerebrale AZZURRA- INTERNET E' GIA' LA PIU' GRANDE PIAZZA PLANETARIA DI TUTTI I TEMPI!!!
E... Piazza Rivoluzionaria: al passo di corsa, neutrinico..., con il (net) futurismo del terzo millennio, tecnoanarchico, libertario: "Noi trasformiamo il 68 perdente con il COMPUTER vincente!" ... Black Red Bloc ... Caino o Abele? No grazie!
Come vaporizzare gli Indignados
[...]
Tanto si è scritto e tanto si è detto in questi giorni di questo movimento di contestazione. Si è detto e si è scritto tanto, e male. Male perché il solito cronachismo/sensazionalismo spiccio ha come sempre prevalso su qualsiasi attenta analisi del fenomeno. E allora fiumi di inchiostro sul movimento violento, sul movimento pacifico, movimento no-global, movimento anticapitalista, etc. fino a morire dalla noia.
Qui vogliamo mostrare, invece, i limiti evidenti della rivolta degli indignados, così come si è manifestata nelle ultime settimane. Le migliori osservazioni in questi giorni sono venute da chi non si è lasciato condizionare dall'agenda mediatica e ha percepito con chiarezza ciò che manca a simili proteste. A ben vedere, siamo di fronte a tipiche contestazioni postmoderne. Contestazioni sterili, forse addirittura innocue, e questo per tre motivi principali:
1. I movimenti di rivolta nell’epoca postmoderna mancano di un vero pensiero radicale alternativo al sistema di potere che intendono contestare. Manca sostanzialmente una reale contrapposizione ideologica. Se andiamo in giro a leggere i documenti scritti che figurano come “manifesti” di questo movimento di "indignati", ci si ritroverà subito nella miseria ideologica più totale.
[...]
2. Il secondo aspetto per cui le contestazioni postmoderne sono innocue è che si tratta di rivolte spettacolarizzate. Come si può vedere dai tanti filmati (ormai circolanti anche in rete) la partecipazione ad eventi del genere non è tanto sentita visceralmente, quanto indotta dalla caciara mass-mediatica che crea nei cittadini-spettatori quasi uno stato di trance per cui occorre esserci ad ogni costo per poter apparire nel grande evento mondiale (non si risentano coloro che hanno partecipato invece infiammati e infiammando, queste parole non sono rivolte evidentemente a loro).
[...]
3. Altro aspetto piuttosto deprimente è che queste contestazioni nascano solo in momenti di crisi finanziaria. Non bisogna essere troppo felici per questo tipo di rivolte, perché sono rivolte del ventre (e qui Marinetti docet). D’accordo, anche il ventre ha le sue buone motivazioni, ma non di solo ventre si vive. Un movimento lucido è in grado di percepire anche a stomaco pieno i limiti di un sistema di vita mortificante. Occorre ribellarsi ad un modo di vivere non perché affamati, ma perché istintivamente ben consapevoli che si possa vivere meglio. D’altra parte da affamati è anche difficile che si trovino soluzioni brillanti.
Per questi motivi le contestazioni postmoderne risultano tanto noiose. Non brilla l’individuo; non brilla il pensiero; non brilla l’azione. L’individuo si riunisce in folle, che diventano ben presto masse; il pensiero è assente; l’azione senza pensiero può essere solo vano teppismo.
Non siamo contro le folle, siamo per le folle agitate da grandi ideali. Ma le folle senza ideali diventano masse. E noi siamo contro le masse.
[...]
venerdì 21 ottobre 2011
15 Ottobre: il prezzo della crisi sotto gli occhi di tutti
Continua a leggere su LaMeteora - giornale indipendente
martedì 18 ottobre 2011
145 eroi testimoni di un nuovo paradigma dello spettacolo
Da tempo sappiamo che il linguaggio divistico monodirezionale delle arti performative (tra le altre) è complice di un sistema in cui l'individuo si abitua ad essere spettatore, paga per assistere e si dimentica che ha il dovere di partecipare!
Da tempo lo sappiamo e cerchiamo di fare la nostra parte abbandonando il vecchio paradigma dell'artista protagonista e del pubblico adorante e cercando di spostare l'asse di attenzione dal palco alla platea o, se vogliamo, di trasformare il setting in un unico grande palco. Abbiamo imparato a conoscere la diffidenza ad inizio spettacolo del divanaro che ha pagato e quindi vuole che altri lo facciano divertire e la soddisfazione dello stesso a fine spettacolo quando ha ri.scoperto/capito che non è faticoso esserci, ma mooolto più divertente.Il teatro istituzionale continua a rifiutare queste forme di spettacolo innovative, forse per tradizionalismo o forse perché hanno davvero capito quanto minino l'autorevolezza dell'artista-divo, allora noi abbiamo spostato l'attenzione al cinema! Grazie alla lungimirante collaborazione del Cinedream di Faenza, martedì scorso abbiamo messo in scena la prima replica di al cinema con il delitto, con un primo tempo di recitato (quasi) classico ed un secondo tempo di domande dal pubblico agli indagati.
In un ambiente che ancestralmente ripete shhh ogni volta che immagini di parlare, noi abbiamo chiesto al pubblico di essere partecipi, abbiamo esortato un pubblico (che non era più tale!) a fare domande... e non abbiam dovuto aspettare tanto. Loro ci hanno dato occasione di creare nuove situazioni divertenti, ci hanno dato lo spunto per rendere ancora una volta lo spettacolo nuovo e irripetibile e qualcuno già (sin dalla prima volta!) ha voluto rubarsi la propria dovuta fetta di grande-palco.Questo è il nuovo paradigma dello spettacolo, questa è avanguardia allo stato puro e martedì scorso abbiamo dimostrato che l'avanguardia può assolvere al proprio dovere di rendersi comprensibile e fruibile non ai soli addetti ai lavori, ma a tutti: aspettavamo ottimisticamente 80 persone, ci siamo trovati davanti a 145 eroi che hanno assistito alla nascita di un nuovo paradigma che, se avesse il potere di contagiare gli altri ambiti sociali (cultura, sport, politica, ...), ci salverà. Vera avanguardia di massa: è stato sufficiente proporre contenuti divertenti in una forma innovativa, ed è solo l'inizio.
venerdì 14 ottobre 2011
Anarchismo spirituale - appello per una vera rivoluzione interiore
I N T E R I O R E
1 Questa oscura Cricca Mondiale dei Padroni
2 La mia visione – spiritualità anarchista
3 Anarchismo Spirituale e la natura dell’uomo
4 Sovversivi spiritualmente: la ricerca delle cause interiori
5 Inizio di presa di coscienza globale – rischi e necessità
6 La censura del sistema rispecchia l’ottusità diffusa sui temi chiave
7 Istituzioni, crisi globale e barlumi di speranza
8 Sulla difficoltà che le manifestazioni non vengano strumentalizzate
9 Sentendomi chiamato in causa dal 15 ottobre
10 Auto definizioni scomode ma necessarie
11 Sull’ insospettabile “Oro Nero” che rifornisce il grande motore della menzogna
12 Non è per via delle Istituzioni che avviene il cambiamento
13 Il Culto del Lavoro fino alla marchiatura come le bestie
14 Ai compagni rivoluzionari riguardo la spiritualità
15 L’affermarsi di movimento globale rispetto le nefandezze mondiali
16 Il vero oro e il petrolio della Rivoluzione
17 Proposta conclusiva
1 – Questa oscura Cricca Mondiale dei Padroni
Questa “Cricca Mondiale dei Padroni” ha fin ora potuto sfruttare come voleva le migliori menti in ogni campo dello scibile umano potendo sfruttare a piacimento vite e risorse, impiegando l’uso di vile e perpetuato violenza. Hanno così mandato avanti sistematicamente i loro oscuri progetti per potere continuare ad avere sempre più potere sulle masse, imponendo scellerate scelte dall’alto con la forza bruta e con l’odiata burocrazia. Costoro opprimono gli individui e i popoli, attentando ad ogni autodeterminazione e favorendo così la nascita di sempre più esclusi e ubriacando di potere i pochi privilegiati delle corrotte e asservite caste istituzionali. Costoro attentano ogni giorno nelle maniere più subdole alle nostra libertà di pensiero e di azione, in più saccheggiano e deturpano in tutti i modi la nostra beneamata Madre Terra che un giorno non si sa come e con quale faccia, dovremo consegnare alle future generazioni. Adesso all’unisono il malcontento comincia a sollevarsi in sempre più popoli, e si comincia a reclamare dignità e riscatto, ora che finalmente cominciano a venir meno le illusioni che ci hanno reso ignavi rispetto a quelle tematiche che dovrebbero invece coinvolgerci praticamente a livello esistenziale, individuale e sociale nelle cruciali e insospettabili scelte e nei cammini personali di ogni giorno.
2 –La mia posizione
Prima di esporre il mio appello chiarisco la mia posizione. Sono un anarchico individualista sui generi perché considero la dimensione spirituale come la “Realtà Prima” che va a determinare tutti i fatti del mondo e della nostra vita. Questi avvenimenti che tutti viviamo nel bene e nel male altro non sono che una conseguenza diretta dei nostri pensieri, delle nostre emozioni e delle nostre azioni, quindi il mondo è come un fedele e inequivocabile specchio della nostra interiorità individuale che sommata alle altre determina il livello di coscienza collettivo. Se il livello di coscienza collettivo è basso ognuno di noi nel proprio quotidiano starà alimentando quelle “egregore” perniciose che nell’atmosfera psichica collettiva, ispireranno e daranno sempre più potere ai padroni e agli oppressori di ogni popolo. Quindi siamo noi in tantissimi modi nel nostro quotidiano a dare potere a coloro che ci sfruttano e non sono loro ad avere potere su di noi. Lo scopo principale di questo appello è quello di far riflettere su come queste egregore siano accresciute e fomentate anche da quelle persone che sono contro il sistema. Affermo questo rifacendomi al principio appena esposto, che bisognerebbe avere ben chiaro, secondo il quale un male più lo si combatte, più lo si accresce e quindi per neutralizzarlo ed estinguerlo bisogna investire creativamente i propri pensieri, le proprie emozioni e le proprie azioni, su elementi alternativi che saranno il seme della vera rivoluzione che sola è capace di portare quel cambiamento che in tanti nel globo cominciano sempre di più a volere.
3 – Anarchismo spirituale e la natura dell’uomo
Da anarchico non sono ne per il determinismo, ne per la delega, ne per la legge delle istituzioni. L’essere umano ha delle capacità concrete che purtroppo nel maggiore dei casi vengono sviluppate per essere messe non al servizio della libertà propria e altrui ma vengono utilizzate da coloro che ci sfruttano e hanno imparato ad approfittare del nostro sonno. Nonostante le tante bassezze che è in grado di sviluppare e perseguire l’uomo, non c’è ancora nessun altro in Natura che oltre ad essere ''attore'' abbia determinate potenzialità che, purtroppo come tutti potranno notare, spesso vengono però sviluppate solo in negativo. Nessun essere in natura è in grado di distruggere il mondo così come sta facendo l’uomo. Questo è perché l’uomo ha delle capacità in più rispetto alle piante e agli animali. All’uomo spetta prendere coscienza attiva di queste capacità per imparare ad usarle per il risveglio della coscienza e per la vera liberazione. Queste capacità rendono l’uomo creatore ed esso può cominciare a sperimentare nel suo piccolo anche il ruolo di “sceneggiatore” oltre che di “attore” nel “palcoscenico” sia della Natura che degli avvenimenti umani. L’essere umano ha individualmente il bellissimo potere concreto e creativo di accedere direttamente alla “dimensione spirituale prima” per potere determinare coscientemente in maniera attiva quello che vive, individualmente, slegandosi da vincoli di gruppo di appartenenza. L’uomo crea continuamente ciò che vive sia in bene che in male. Quando non si è cosciente di questo potere si può arrivare a creare anche quello che assolutamente non si vuole, proprio perché si sconosce questa peculiarità che viene però strumentalizzata da quell’Oscura Cricca che certe conoscenze invece le conosce bene e le usa a suo favore. Ho esposto questo passaggio per arrivare ad affermare che la vera rivoluzione sta nel prendere coscienza di come in bene e in male noi siamo i creatori diretti della realtà che si vive. Da libertario quale mi dichiaro non sono per la delega del potere a nessun tipo di istituzioni, non voglio quindi invitare a richiedere leggi e riforme giuste proprio per non legittimare organi sociali che non dovrebbero esistere. Non sono quindi per delegare all’esterno, ma bensì credo fortemente che per emanciparsi come individui bisogna attivare la propria interiorità imparando, con le proprie forze individuali a estirpare profondamente le radici dei problemi che viviamo, con spirito d’amore per se stessi, per l’umanità tutta e per la Terra che ci ospita e ci nutre. Sono quindi per me auspicabili invece le azioni dirette individuali d’ispirazione spirituale e olistica. Imparare sempre di più, nella solidarietà cosciente, e nella edificante e fraterna cooperazione, a muoversi e ad autodeterminarsi sia nella dimensione spirituale chee nella dimensione materiale pratica che tutti viviamo nel quotidiano. Capire ciò ci porta a sapere come poter agire andando a lavorare sulle “Vere Cause” dei problemi, alla radice, nella propria interiorità, ovvero in quella “Realtà Spirituale Prima” che determina tutto. Invece di solito ci si blocca e ci si scaglia ottusamente ed esclusivamente su quello che rappresentano i soli sintomi dei mali sociali o le sole “Cause Fisiche” (ovvero per intenderci la Cricca Mondiale dei Padroni). Auspico quindi un agire individuale e collettivo che prenda consapevolmente in considerazione le cause prime spirituali ed esistenziali e considero invece pericoloso sia il continuare a reagire ottusamente ai sintomi che soprattutto un violento scagliarsi contro quei rappresentanti fisici di quei problemi che a hanno origine solo ed esclusivamente nel nostro personale vissuto e nella nostra interiorità.
4 – Sovversivi spiritualmente: la ricerca delle cause interiori
Per essere veramente sovversivi oggi bisogna prima imparare a sovvertire dentro di se il proprio modo di vedere le cose. Oggi il problema è che troppi ancora reagiscono ciecamente ai sintomi di questi mali sociali che viviamo ed è purtroppo per molti ancora difficile riuscire a riconoscere le “Cause Fisiche Scatenanti” che perpetuano per noi, quello che noi stessi inconsapevolmente ogni giorno alimentiamo col nostro sonno. Chi invece da tempo ha capito chi sono i “mandanti materiali” di tanto sfruttamento a loro modo, troppo spesso, senza saperlo stanno anche loro ostacolando la vera rivoluzione perché anche essendo contro il sistema finiscono lo stesso per cedere il loro potere di agire a fattori esterni a loro stessi. Quando c’è questa cecità si impedisce questo processo sovversivo convinti magari invece di essere dei rivoluzionari. In questo modo ci si convince rovinosamente che con la Cricca dei Padroni non si ha niente a che fare, senza vedere invece come ogni giorno si è strumentalizzati in vari modi da essi anche nelle dimensioni più sottili e insospettabili dell’essere. Anche quando si è dichiaratamente contro al sistema in tanti modi può avvenire che si è inconsapevolmente complici del male che si sta combattendo non rendendosi conto di stare addirittura alimentando tutto quello che dichiariamo di rifiutare.
5 – Inizio di presa di coscienza globale, rischi e necessità
Nonostante le tante difficoltà c’è da prendere atto che si comincia, sempre di più, a livello globale, a individuare chi sono i fautori fisici di questa crisi mondiale e con questo appello vorrei che la gente che si comincia a destare richiamasse la loro attenzione su quelle “cause interiori prime” su cui tutti possiamo agire in una maniera finalmente rivoluzionaria. La Cricca Mondiale dei Padroni che vorremo tanto destituire rischia di essere ancora più pericolosamente legittimata se ci limitassimo a far loro guerra (o guerriglia) senza capire come fin ora si è dato loro veramente il potere. Se ognuno di noi fosse veramente cosciente nessuna Oligarchia avrebbe il potere di imbrigliare così gli individui e le masse, quindi la chiave del vero cambiamento sta dentro di noi e non serve solo manifestare esteriormente (in qualsiasi modo lo si faccia). Oggi è assolutamente necessario che qualsiasi manifestazione sia accompagnata da una coscienza sveglia che non cada nelle tante possibili strumentalizzazioni che possono avvenire sui vari piani dell’essere. Le miriadi di persone che manifesteranno sempre di più a livello globale, specie in questa fase iniziale, rischieranno seriamente di alimentare un problema anziché risolverlo, nonostante si creda di essere dalla parte del giusto. Per fortuna da tempo ci sono individui e movimenti che si stanno mobilitando, adesso però in questa fase globale iniziale bisogna sforzarsi di fare un salto in più dentro di sé, se si vuole veramente lavorare in maniera “sovversiva” anche sulle “Vere Cause” su cui possiamo avere potere diretto.
6 – La censura del sistema rispecchia l’ottusità collettiva sui temi chiave
Chiunque ha resistenza o fatica o si oppone a sovvertire queste sequenze mentali e pratiche sta diventando il primo dispotico censore nella propria testa e nelle proprie azioni, gettando così le basi per il concreto crescere di censura e disinformazione nei media e sulla rete. È preoccupante il riscontrare la resistenza a mettere veramente in discussione il proprio modo di vedere, proprio da parte di quella grande fetta di popolo che da decenni critica il sistema. L’intelligence al servizio dei padroni a costoro hanno trovato dei leader e degli intellettuali a cui danno visibilità per innocuamente dare voce nei media a queste sterili critiche. Questa finta critica al sistema risulta essere nella pratica ancora troppo borghese e parziale per andare a fondo ai veri problemi. Inoltre troppo materialista per non essere strumentalizzata dai sofisticati meccanismi social che vengono innescati nei piani più sottili e nascosti del nostro essere noi. Visto questa lunga fallace passività interiore di chi ha fin ora criticato il sistema si rischia di facilitare così le prossime possibili restrizioni di libertà che ci verranno imposte dall’alto. Ma in questo caso di chi sarà “la colpa”? dei despoti o dei dormienti? Dove trovare la radice di questo male? Vorrei che fosse chiaro che queste possibili misure restrittive non rispecchieranno altro che la chiusura collettiva interiore di cui tutti siamo i responsabili diretti. Pochissimi veramente conoscono e operano su quei veri temi cruciali su cui noi come individui potremmo davvero intervenire. L’intento di questo appello infatti è quello cercare di scongiurare questo rischio. Bisogna diventare molto consapevoli del fatto che gli artefici di questa crisi globale possono nascondere il loro operato coi media rispecchiando, magicamente, il nostro mentire a noi stessi, il nostro volere credere per comodità alle illusioni del sistema (illusioni istituzionali e materialiste per essere semplificativi), rispecchiando la nostra mancanza di responsabilità e il nostro nascondere a noi stessi le “Cause vere prime”. Questi meccanismi impediscono che scocchi davvero quella scintilla che dentro di noi può accendere la cruciale rivoluzione capace di emancipare e riscattare l’umanità tutta.
7 – Istituzioni, crisi globale e barlumi di speranza
Da anarchico ritengo che ogni Istituzione (vicina o lontana che sia) sia per sua natura intrinseca e inevitabilmente fedele esecutrice dei progetti di quella potente e perversa Cricca Mondiale di Padroni che a livello sovranazionale manipola e corrompe fino ad arrivare a condizionare gravemente la libertà di ogni comunità nel mondo. Oggi con questa odierna crisi globale vorranno imporre ulteriori vessazioni e sfruttamenti mettendo in pericolo quei traguardi che con tanta fatica l’umanità ha fin’ora conquistato. Non bisogna assolutamente illudersi, ogni parlamento e ogni giunta rappresenta una metastasi sociale asservita al capitale dei padroni. In questi palazzi del potere sono rispecchiati la nostra passività e il nostro sonno interiore. In questo periodo però dei barlumi di risveglio cominciano ad emergere e la cosa sorprendente è che cominciano ad emergere finalmente pure a livello globale e non solo in isolate comunità o in pochi individui. Comincia bensì ad accendersi finalmente la rabbia e l’indignazione nelle tante capitali di quasi tutti i continenti, lasciando forse sperare all’inizio di un possibile vero risveglio dei popoli.
8 – Sulla difficoltà che le manifestazioni non vengano strumentalizzate
Specie chi è appassionato all’interminabile ricerca della Verità, non accontentandosi della solita visione preconfezionata della storia e della realtà attuale (che sono soliti offrirci i media e le istituzioni scolastiche e universitarie) ha avuto approssimativamente modo di riconoscere il ripetersi di determinate tendenze. La “Famigerata Oligarchia” fin ora citata sa abilmente strumentalizzare quei moti e quelle aspirazioni che si muovono e si accendono nella coscienza collettiva (portando a se prima le coscienze di molti individui influenti), per riportare queste vive risorse al servizio dei loro progetti di rinnovato e sempre più allargato sfruttamento. Questa arte della strumentalizzazione è quasi infallibile con i singoli individui, perché sanno assoldare le più grandi menti corrompendole con le possibilità di carriera e con le tante illusioni che un cotale macabro impero può facilmente sciorinare per ottenere determinati “servizi”. Questa carriera viene facilitata in cambio ovviamente di un più o meno consapevole asservimento e imborghesimento fino alla totale perdita della coscienza. Sul fronte delle strumentalizzazioni delle masse ancora non sono così infallibili ma di certo sono molto bravi ed efficienti. Bisogna comprendere di come la Cricca disponga delle più brillanti menti e in così tanti posti chiave della società dove, ahinoi, fedelmente continuano a mandare avanti i loro piani di dominio. Vengono così sfruttati i talenti di questi asserviti che sviluppano così quell’oscura arte di sapere mentire soprattutto a se stessi in primis per poi portare menzogna ovunque. Con questo appello quindi voglio che abbiate ben chiaro il reale rischio di essere strumentalizzati invitandovi tutti a vigilare profondamente affinché questo movimento mondiale nascente non si faccia ingannare. Quindi invito fortemente a vigilare affinché le manifestazioni e le iniziative che ci saranno dal 15 ottobre in poi non siano nuovamente strumentalizzate da una cosi subdola e affilata arte che sicuramente è già all’opera anche dentro questo neo-movimento che si sta formando.
9 – Sentendomi chiamato in causa dal 15 ottobre
Sentendomi anche io come tutti chiamato in causa da questo fatidico 15 ottobre e non volendo partecipare soltanto nei modi già sperimentati fin adesso, voglio dare il mio contributo anche con questo appello, con l’intenzione di arricchire questo slancio collettivo di nuove e secondo me cruciali prese di coscienza. Quindi mi sono deciso a cominciare a condividere con voi, in maniera più approfondita, (nonostante i miei limiti formali) la mia visione sia di anarchico, che di studioso di spiritualità appassionato a quelle pratiche dello sviluppo del potenziale umano, che spesso sono invece utilizzate e tenute segrete da chi ci opprime.
10 – Auto definizioni scomode ma necessarie
Molti penseranno che è molto controproducente oggi questo mio fregiarmi delle caratteristiche sopracitate (anarchico e studioso di spiritualità) specie in un sistema come il nostro che considera sacrilego, scomodo, imbarazzante e improponibile tutto quello gravita al di fuori delle orbite di una visione istituzionale gerarchica e materialista. Ebbene a chi pone questo tipo di obiezioni voglio rispondere dicendo che è proprio la cultura materialista ed istituzionale a rifornire di carburante quel grande motore della menzogna che mette in moto ogni sfruttamento.
11 – Sull’ insospettabile “Oro Nero” che rifornisce il grande motore della menzogna
Chiunque abbraccia una di queste due culture (o peggio ancora tutte e due) sta automaticamente distillando quell’oro nero che andrà ad alimentare ulteriormente ogni oppressione. Questo passaggio lo voglio sottolineare bene perché vorrei che sia chiaro questo meccanismo sia a chi crede nella chimera statale-democratica-istituzionale-gerarchica e sia ai cari compagni rivoluzionari (a cui mi sento fraternamente vicino) che per il loro percorso però non hanno ancora colto l’essenza liberatrice di cui è portatrice la vera spiritualità. Proprio come, per esempio, un borghese non riesce a cogliere l’essenza liberatrice di cui è portatrice la vera rivoluzione. La vera spiritualità non è quella spacciata delle Istituzioni Religiose che hanno contribuito a rafforzare le catene con quei dogmi e determinismi avvelenando da millenni le coscienze con mille trappole. In queste mie riflessioni non faccio riferimento a queste dottrine oppiacee e deresponsabilizzanti o a moralismi borghesi e giudicanti, dove l’individuo cerca di delegare irresponsabilmente a santi o a dei un miglioramento che si illude cascherà dall’alto. Non voglio spacciare fumose ed oppiacee consolazioni per le tante miserie affinché sia più sopportabile lo stare incatenati nelle tante prigioni invisibili che ci opprimono (vorrei dare fuoco alle galere visibili figurarsi a quelle invisibili) e che cloroformizzano la forza del proprio libero pensiero e del proprio fiero libero agire da uomini e donne liberi.
12 – Non è per via delle Istituzioni che avviene il cambiamento
Non è per vie istituzionali che si possono innescare i veri processi di cambiamento. Qualsiasi legittima tensione sociale appena arriva dentro una giunta comunale viene strumentalizzata o soppressa, figurarsi quali perversioni avvengono nei parlamenti nazionali o in quello europeo (figurarsi nell’ONU) dove si celebra la “fiera del bestiame” in cui la casta di turno porta la propria fetta di elettorato per essere macellata sulle scrivanie dell’alta finanza capitalista. Prendiamo ora in esame pure l’istruzione istituzionale, qualsiasi animo pieno di vita e speranza dopo un periodo di scuole e di università ne esce gravemente compromesso e leso nella coscienza da cui è stata quasi totalmente soppressa qualsiasi capacità all’autodeterminazione creativa, sabotando la reale capacità di poter stare dignitosamente in una comunità da individuo libero. Non è nemmeno sovraffollando i carceri di disperati che lo Stato risolverà il problema degli ultimi e dei reietti della società (così tanto scomodi e utili allo stesso momento sicuramente buoni per fare arricchire cooperative che gestiscono la detenzion invece di lasciare che si crei lavoro libero per tutti) di cui è il primo ed unico naturale responsabile. Le istituzioni dopo l’avere creato tutti i mali della società legittimano la loro oppressione con la scusa dell’ordine e della sicurezza pubblica quando invece proteggono solo i privilegiati e impongono con la violenza lo sfruttamento costruendo sulle spalle dei disperati la rispettabilità dei leader e delle cariche di prestigio. Costoro poi ci vengono a parlare di legalità e del senso sacro delle istituzioni in questo teatro dell’apoteosi fantascientifica. Non è creando liste civiche o altri partiti che si possono portare cambiamenti veri, e nemmeno votando per elezioni a questo o a quel manipolo di illusi o mentitori. E vorrei mettervi anche seriamente in guardia riguardo a quella pericolosa e subdola democrazia reale e diretta che ora viene tanto voluta anche all’interno degli Indignados che alla fin- fine vorrebbe sempre imporre (con l’autorità dello Stato e con tutti i suoi organi di potere e di controllo che saranno solo e pericolosamente di natura autoritaria) le scelte di una maggioranza rappresentativa influenzabile in mille modi visto le “Bestie Nere” con cui si ha a che fare.
13 – Il Culto del Lavoro fino alla marchiatura come le bestie
Di fronte alla più che lecita disillusione riguardo al potere, partecipare attivamente a un qualsiasi cambiamento sociale tramite la politica istituzionale di una chimerica-democrazia scoraggia. Così la gente abdica e delega tutto, sempre più schifata, rassegnata e impaurita, abbandonandosi con pia devozione al Culto del Lavoro. Un fondamentalismo quello del lavoro dalle sue innumerevoli vittime che non conosceranno mai gli altari della patria. Non si è disposti a lottare e a creare il nuovo, ci si accontenta di quello che c’è. Succede così che nel labirinto dei compromessi, dove si dimenticano totalmente le proprie aspirazioni, si impiegano le proprie capacità lavorando per fare arricchire sempre di più i padroni, sperando vilmente che la crisi non attenti troppo a quelle poche comodità di cui siamo schiavi. Molti, presi precocemente dal nulla e dalla paura di ritrovarsi tra gli ultimi, possono anche decidere di essere disposti a usare la violenza o la burocrazia per opprimere la vita dei propri vicini e mandare avanti il sistema. Sembra fantascienza ma potremmo presto ridurci tutti a lavorare come gli schiavi, come le bestie, o come macchine. Tra un po’ addirittura c’è il rischio che ci obbligheranno tutti a marchiarci con dei codici a barre, come già cominciano a fare in USA dove stanno diffondendo un microchip che si mette sotto pelle, che funziona come banca dati e come carta di credito. Si suppone addirittura che questo Microchip saremmo obbligati a usarlo per costringerci, in futuro, ad utilizzare un unico denaro elettronico virtuale che ci costringeranno (anche coi metodi più suadenti) ad usare in tutto il mondo. Questo è il progetto a cui stanno lavorando: quello di Moneta Unica Mondiale con cui potranno avere ulteriore e quasi definitivo controllo sulle nostre vite. Ma alla fine, cosa sono questi discorsi? Cosa ci può fregare a noi se mandano avanti questo o quel progetto? Cosa possiamo farci se stiamo partecipando a guerre infami o che dietro casa ci siano dei lager dove deportano immigrati disperati che scappano dallo sfruttamento di cui siamo i responsabili anche noi? O che stiamo continuando a sfruttare veementemente le risorse naturali del pianeta fino allo sfinimento e l’umiliazione di ogni regno della natura che stiamo barbaramente saccheggiando e deturpando?
Alessio Giannetto